11 marzo 2011

Never Surrender - l'autobiografia di Biff Byford, la voce dei Saxon (2007)


Titolo originale: Never Surrender ( or nearly good looking)
Autore: B.Byford & J.Tucker
Editore: Tsunami ed.

Biff Byford nella sua biografia “Never Surrender” si racconta, partendo dalle sue umili origini di operaio, dei primi approcci rudimentali con la musica, fino alla realizzazione del suo grande sogno: diventare musicista professionista. Inevitabilmente la biografia di Biff corre parallela a quella dei Saxon, che in modo esaustivo vengono raccontati, delineando tutti i passi della loro carriera.
Dai primi approcci musicali, al coinvolgimento con i primi gruppi locali, Biff narra dell’incontro con i musicisti da cui sarebbero nati Saxon, i rapporti problematici con le case discografiche (Carrere ed EMI), l’amicizia con i Motorhead e gli Iron Maiden ma, soprattutto, le scelte scellerate da parte di manager poco lungimiranti, disposti a tutto pur di raggiungere il successo, anche di lederne la credibilità, sudata con anni di gavetta, agli occhi della stampa anglosassone, imponendo al gruppo produttori non adatti al loro stile.
I trentenni di oggi che seguivano con interesse ed affetto l’aquila d’acciaio, si saranno posti parecchie domande sul motivo della svolta ‘americana’ della band inglese, coincisa nel periodo di maggior esposizione mediatica del metal, ovvero tra il 1986 ed il 1990.
Nulla di nuovo sotto il sole, anzi i soliti problemi riscontrati da ogni band pur di conquistare il mercato americano: la mecca di ogni musicista rock.
Lo sbarco sul suolo americano, gli incredibili tour, memorabile quello in compagnia dei Motley Crue, Biff descrive tutta una serie di aneddoti piccanti che hanno reso celebri i quattro bad boys californiani, i successi commerciali ottenuti dai Saxon: tutto ciò rappresenta uno spaccato veritiero del mercato musicale di quel periodo.
Biff non tralascia la questione legata al licenziamento di Graham Oliver, storico compagno d’avventure presente sin dalla primissima incarnazione dei Saxon, e gli inevitabili risvolti legali per l’assegnazione del nome del gruppo.
A parte qualche ripetizione di troppo, il contributo di John Tucker (scrittore di musica e fotografo) non sembra illuminante, il racconto risulta comunque scorrevole e piacevole. Molto bella la veste grafica del libro, sono contenute parecchie foto d’epoca, anche in bianco e nero, flyer e memorabilia illustrata varia che fanno di “Never Surrender” una biografia imperdibile per ogni metallaro, da leggere, rileggere e tramandare ai figli e nipoti: che la potenza e la gloria dei Saxon sia ricordata per sempre.

Voto: 7,5


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