29 aprile 2013

Rammstein (Bologna, Unipol Arena 2013.04.26)

.... E venne il giorno! Oggi 26 aprile 2013 i Rammstein tornano a fare un concerto in Italia dopo l'indimenticabile show nel Castello Scaligero di Villafranca di Verona di qualche anno fa. L'attesa è molta: il gruppo teutonico presenta il suo ultimo greatest hits "Made in Germany" in suolo italico con ben tre date, di cui la prima in una sede completamente indoor: l'Unipol Arena di Casalecchio di Reno, a due passi da Bologna. E' la prima volta, dopo vari tentativi falliti durante tutta la mia "carriera concertistica", che vedo la location bolognese. Mi aspettavo di molto peggio, ma a ragion veduta devo dire che come luogo da show non è affatto male; anche il classico traffico per raggiungerla mediante bus o automobile non è così eccessivo.

Ma veniamo subito allo show: dopo esser arrivato alla tarda ora delle 19:30, entro nel parterre senza alcuna fila, visto che la maggior parte delle persone si trova già abbondantemente all'interno del palazzetto. L'atmosfera è calda, le prime file intasate, anche se immagino ancora per poco. Non nascondo di aspettarmi un casino simile a quello di Villafranca, anche se con minori calci-gomitate-pugni di quella fantastica edizione.

Ore 20:15: il pubblico si alza ed inizia ad urlare. Sale sul palco il DJ, nonchè membro dei Combichrist, Joe Letz che presenterà un DJ set di pezzi degli stessi Rammstein. Il risultato non è dei migliori. Non amo molto i remix, soprattutto in stile techno-disco o quello che è! Passa dunque una mezz'oretta in cui Letz tenta di coinvolgere il pubblico nella sua personale opera di intrattenimento. Avrei preferito di gran lunga una performance dei suoi Combichrist o di qualsiasi altro gruppo di supporto. Ad ogni modo il pubblico sembra sopportarlo, neanche gradirlo. E' fortunato che il suo set sia su pezzi del gruppo principale della serata...
Il tempo passa e il povero Joe se ne va (Fuck the DJ! - We want Rammstein!), tocca adesso ai Rammstein!

Ore 21 e qualche minuto: i primi colpi di batteria di Doom anticipano quello che sarà lo show: una mazzata sui denti! Il telo nero pitturato in stile "muretto a secco" cala giù e il gruppo appare in tutto il suo splendore sulle note dell'opener "Ich tu dir weh". Till Lindemann scende dal cielo sopra una delle tre croci sospese sullo stage: enorme, biondo platinato, pellicciotto rosa, rossetto acceso. Semplicemente un grande! Devo dire che la nuova opener non è male come scelta, oltre a essere una delle song più belle di LIFAD. Oltretutto il loro ingresso sul palco è piuttosto semplice: meno scenico del muro rotto a colpi di ascia e saldatrice di quello precedente e a mio parere secondo solo all'opener "Reise Reise" del tour dell'album omonimo, vista su Volkerball. Pareri personali, forse!
Ovviamente, già dalla prima canzone, il pubblico si esalta, direi anche troppo, e inizia un mosh piuttosto selvaggio che va a mio vantaggio: riesco ad avvicinarmi fino alle prime file, che vengono inesorabilmente triturate dall'orda di Unni selvaggi che alimentano il pogo. A tratti sembra di stare in un concerto degli Slayer o anche degli Slipknot, tuttavia è qualcosa che mi aspettavo. Ringrazio il fatto di essere già abituato a scenari simili e a conviverci senza alcun problema (tranne che per qualche livido, qualche piede pestato o qualche spintone di troppo), ma devo dire che a chi non è abituato a certe "usanze" tipiche di molti concerti metal la cosa creerà più di un problema: sono molti infatti quelli che abbandonano le prime posizioni, diventate ormai insostenibili per una parte del pubblico. Ripeto: non mi aspettavo niente di diverso. Solo a Madrid ho visto un pubblico decisamente più calmo per i Rammstein, ma non certo qui in Italia. A Codroipo e Roma, prossime date dei nostri tedeschi, sarà la stessa cosa...
Ritorniamo al concerto. I Rammstein non ci fanno mancare nulla: esplosioni, fiamme (e molte, si possono sentire sul viso) e le tipiche scenette già consolidate su ogni song. Non è possibile non citare il cannone spara razzi che attraversano il parterre sopra le nostre teste, l'arco incendiario, la scenetta sodomitica di Till e Flake con annesso schizzo di acqua e anice (o almeno credo!), per non parlare di quella culinaria di "Mein Teil", dell'uomo in fiamme su "Benzin" e dei lanciafiamme montati sul viso in "Feuer Frei!" (la migliore in assoluto!). La scelta della setlist non è male: 18 canzoni, tre in meno del tour americano. Non è ovviamente possibile accontentare tutti: avrei preferito qualche song in più e 2-3 scelte differenti, ma alla fine è difficile lamentarsi.
Il set principale si chiude con "Ich will", bellissima, e i nostri ringraziano il pubblico, anche in italiano! Lindemann è incredibile, il vero mattatore di tutto lo show, un grande frontman. Anche dal punto di vista vocale non ha deluso.

Arrivano i bis: "Mein herz brennt" in versione piano, con Till accompagnato da Flake, non è male. Devo dire che avrei preferito di gran lunga la versione originale, ma i due riescono comunque a farmela piacere. Segue "Sonne" e si chiude con "Pussy", dove veniamo ricoperti dalla schiuma sparata dalla betoniera a forma di cazzo cavalcata da Till, per finire con l'esser ricoperti di carta velina, che si attacca perfettamente alla schiuma.

Lo show è finito! Una grande performance, indimenticabile. Non resta che tornare in hotel pesti, sudati e un pò stanchi ma felici. I Rammstein non hanno deluso!

setilist:

Ich tu dir weh
Wollt ihr das Bett in Flammen sehen?
Keine Lust
Sehnsucht
Asche zu Asche
Feuer frei!
Mein Teil
Ohne dich
Wiener Blut
Du riechst so gut
Benzin
Links 2-3-4
Du hast
Bück dich (Rammstein Intro)
Ich will


Encore:
Mein Herz brennt (Piano version)
Sonne
Pussy

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