25 novembre 2013

Skid Row + Ugly Kid Joe + Dead City Ruins (Lucerna CH, Schuur 24.11.2013)

Ultimo concerto della stagione 2013: si chiude col botto, o almeno con qualcosa di speciale. Qualche anno fa ho potuto vedere gli UKJ in un bellissimo concerto a Dublino, con spalla i Loaded di Duff "Rose" McKagan; tuttavia, come numerosi artisti ad oggi, non hanno cagato l'Italia nel loro tour europeo. Gli Skid Row, orfani da diversi anni (1999) del loro frontman Sebastian Bach, hanno intrapreso una nuova carriera artistica, piuttosto ridotta a livello di popolarità, con un nuovo cantante. Le loro date in Italia dei prossimi giorni, per motivi logistici, le ho dovute saltare. Unica soluzione: vedere i due gruppi insieme, in un posto sicuramente più lontano da casa: Lucerna (Luzern), Svizzera. Tuttavia questa brillante soluzione ha richiesto un enorme tributo in fatica: più di 24 ore senza dormire, 600 km di autostrada in una sola giornata. Risultato: un concerto emozionante!

Arrivati a Lucerna nel tardo pomeriggio, con una temperatura di 4°C e una leggera pioggerellina gelida (niente neve), localizziamo quasi subito lo Schuur, un piccolo pub su due piani, in cui la sala concerto si trova su quello superiore. Il locale è modesto, con una capienza non superiore alle 500 persone. Occupiamo le prime file sulla destra sotto il palco, rialzato da un muro alto fino al mio petto. Non manchiamo di effettuare l'acquisto della t-shirt degli UKJ a soli 10 franchi (sugli 8 euro), in quanto penultima data del tour europeo. Alle 20, puntuali (siamo in Svizzera!), inizia il primo gruppo: Dead City Ruins.

Il quintetto fa una buona figura, nonostante gli svizzeri non siano un pubblico molto caloroso ne numeroso. Considerate il fatto che, in prima fila, nel corso di tutto lo show, non ho avuto il minimo scossone, nemmeno una spinta, da tutti quelli presenti alle mie spalle. Gli elvetici sono fatti così: prendono posto e ci rimangono, al contrario dei loro vicini italiani (leggesi "animali"). Ritornando ai DCR, la loro performance risulta onesta. Mezz'ora e di nuovo dietro le quinte, con qualche timido applauso.

Ore 20:50. Salgono sul palco gli Ugly Kid Joe di Whitfield Crane. Ho davanti il chitarrista Klaus Eichstadt che ci prende subito in simpatia e dopo poche canzoni ci regala il suo plettro dalle proprie mani. Lo show è infernale, esattamente come quello di Dublino. Whit è un grande frontman: canta, non smette mai di saltare sul posto e addirittura sui muri. Incita il pubblico e prende in simpatia un bestione davanti al palco, facendogli cantare con il proprio microfono il ritornello finale di "Milkman's son". La setlist è praticamente identica all'ultima che ho avuto modo di vedere in Irlanda, anche se ovviamente più corta essendo il gruppo spalla. La già citata "Milkman's son", "VIP", "Cats in the cradle" e la super-hit "Everything about you" non mancano all'appello. Chiude la cover dei Motorhead "Ace of spades", dove gli svizzeri improvvisano addirittura un mosh! Nota positiva va a tutta la band, ma il loro punto di forza rimane indubbiamente il loro frontman salterino, una vera sorpresa che non aveva mancato di stupirmi qualche anno fa al The Academy di Dublino. Grande show! Da qui tutta la mia faticaccia inizia ad essere ripagata.



Ore 22:30. Eccoli qui! Skid Row nella nuova formazione. A Bolan, con consueta catenella tra orecchio e naso, Snake e Scotti Hill, si sono aggiunti un nuovo batterista ma soprattutto Johnny Solinger, cantante, con l'arduo compito di sostituire, come già detto in precedenza, il grande Sebastian Bach, leader storico del gruppo nonchè uno dei migliori frontman in circolazione. Ma veniamo allo show: si inizia con "Let's go" e si prosegue con una scaletta micidiale. Gli Skid infatti ripropongono tanto materiale dal loro storico primo LP: "Piece of me", "Big guns", "Makin' a mess" partono con gran forza, seguite da qualche nuova song e alcune più vecchie. Manca qualche classico, da "My enemy" a "Breaking down", ma la forza di alcune hit come "18 and life" e "I remember you" non fanno rimpiangere il fatto di essere lì. Il pubblico canta a squarciagola e incita il gruppo. Intanto Scotti, davanti a noi, ci riempie di plettri e si danna con gli assoli. Promette ai suoi fans plettri a non finire, talvolta rimanendo senza e finendo le canzoni con le dita. Il nostro gruppo risulta il suo preferito. Solinger, intanto, si danna per far dimenticare impossibilmente Bach. E' un buon cantante, ma manca decisamente di carisma rispetto al suo precedente. "Psycho-therapy" dei Ramones, cantata da Bolan, scuote decisamente il pubblico. Prima dei bis si chiude con le bellissime "Monkey business" (delirio!!!) e "Slave to the grind". Tornano sul palco ed eseguono 3 bis: una ballad nuova, "Sweet little sister", ancora dal primo cd, e l'inno "Youth gone wild", un must!

Finito! Abbandoniamo Lucerna e la Svizzera riattraversando ancora il San Gottardo (è bello vedere la scritta "Gotthard" sui cartelli); mi aspetta una notte quasi in bianco buttato sulle scomodissime sedie di Orio. Una lunga giornata, ma con dietro un grande concerto...

Setlist Ugly Kid Joe:


Setlist Skid Row:

Let's Go
Big Guns
Makin' a Mess
Piece of Me
18 and Life
Thick Is the Skin
Riot Act
In a Darkened Room
Kings of Demolition
Psycho Therapy (Ramones cover)
I Remember You
Monkey Business
Slave to the Grind

Encore:
This Is Killing Me
Sweet Little Sister
Youth Gone Wild (w/Cordell and Klaus of UKJ)

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