24 giugno 2014

Black Sabbath + BLS (Bologna. Unipol Arena 18.06.2014)

Questo era il concerto che "non s'aveva da fare!". I Sabbath avevano già bidonato due volte l'Italia negli ultimi due anni: la prima durante un Gods of Metal, la cui esibizione era stata alla fine sostituita da un "Ozzy & friends", la seconda in un dicembre all'Arena Fiera di Rho, subito (o quasi) cancellata per motivi organizzativi. Oggi, 18 giugno, anche i fans italiani hanno potuto vedere il gruppo metal storico per eccellenza: i Black Sabbath. Il trio Osbourne-Iommi-Butler, anche se orfani del grande Bill Ward, ci hanno saputo regalare una performance emozionante grazie ai loro classici immortali, vecchi ma anche nuovi.


Il pubblico era piuttosto variegato; non solo ragazzini e gente di 'anta anni, ma anche qualcuno con più anni sul groppone rispetto alla media standard dei concerti attuali. Alla fine la sensazione è stata comunque quella di aver visto uno show che difficilmente sarà ripetibile: vediamo cosa si inventerà ancora Ozzy per stupirci dopo diversi anni passati fra abbandoni, cambi di line up, nuovi dischi, reunion a metà o mancate del tutto, e via dicendo...

Al mio arrivo all'Unipol Arena in quel di Casalecchio di Reno, dopo il consueto traffico sulle tangenziali, avvantaggiato dalla presenza del pit-ticket acquistato a "soli" 92 euro, mi piazzo sulla destra per gustarmi i Black Label Society di Zakk Wilde. Non è la prima volta che li vedo. Zakk, ex chitarrista di Ozzy dalla tecnica cristallina, regala al pubblico una performance ottima: buone canzoni, assoli oltre ogni limite, il tutto caratterizzato dal suo inossidabile carisma (leggete il suo "Il Metal insegnato ai bambini" per crederci!). Ma il bello deve ancora venire...

La voce di Ozzy, dietro il consueto telone nero che copre il palco, incita i suoi fans. Cala il sipario ed i Black Sabbath appaiono al loro pubblico con l'inossidabile "War pigs". E' il delirio! Tutti cantano a squarciagola. Il basso di Geezer fende l'aria con il suo suono. Alla mia destra un mefistofelico Tony Iommi macina riff su riff, alzando ogni tanto la sua mano sinistra in un gesto di benedizione sul suo pubblico. La seconda è "Into the void". Finalmente riesco a sentirla fatta da Ozzy! Non ero mai riuscito a beccarla nemmeno durante la sua carriera da solista. Oltre ai soliti classici come "Black Sabbath" o l'apocalittica "Iron man", la setlist presenta qualche gradita sorpresa: "Snowblind", "Behind the wall of sleep" e "N.I.B.", bellissime! Il Doom sound in tutto il suo splendore! "God is dead?" apre la parentesi dei nuovi Sabbath, subito chiusa dal riff granitico di "Children of the grave". L'Arena si scatena...

E' già finito, purtroppo! C'è il tempo della sola "Paranoid", introdotta (grazie per avermi illuso) dal riff di "Sabbath bloody sabbath".

Un concerto indimenticabile! L'assenza di Bill Ward è stata un pò triste, anche se è stato sostituito egregiamente dal potente drumming di Tommy Clufetos. Forse i Sabbath avrebbero potuto darci di più, visto la scaletta un pò esigua, ma davvero si può chiedere ancora qualcosa ai padri del Metal?

Setlist:

Black Sabbath

War Pigs 
Into the Void 
Under the Sun/Every Day Comes and Goes 
Snowblind 
Black Sabbath 
Behind the Wall of Sleep 
N.I.B. (Preceded by "Bassically" Geezer Butler Solo)
Fairies Wear Boots 
Rat Salad (including Drum Solo)
Iron Man 
God Is Dead? 
Children of the Grave

Encore:
Paranoid (with Sabbath Bloody Sabbath intro)
(Zeitgeist) 

Black Label Society

My Dying Time 
Godspeed Hell Bound 
Destruction Overdrive 
The Rose Petalled Garden 
Heart of Darkness 
Suicide Messiah 
Concrete Jungle
Stillborn

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