5 giugno 2014

Rock in Idro 2014 - day 3 & 4 (Bologna, Arena Joe Strummer 01-02.06.2014)

Quest'anno il Rock in Idro cambia location: non più in territorio milanese all'Idroscalo, al Palasharp o nell'asfalto di Rho, ma nella valida Arena Joe Strummer (ovvero l'arena Parco Nord) di Bologna. Una scelta sicuramente felice per il sottoscritto: oltre ad essere logisticamente a mio vantaggio, l'arena è uno dei (pochi) posti che ha la mia approvazione in quanto sede di concerti. Il parcheggio vicino, la forma ad anfiteatro larga e spaziosa, la presenza di una collinetta che permette di guardare il concerto anche liberamente seduti, l'uscita vicina dell'autostrada, la rendono sicuramente uno dei posti migliori dove poter organizzare un festival. Oltretutto un festival di quattro giorni! Ho fatto l'abbonamento per gli ultimi due: la giornata heavy-hard e quella del giorno dopo, più alternative e classica. Ma andiamo con ordine...

Day 3

Il 1 giugno è la giornata degli Iron Maiden e del loro Maiden England 2014. Li ho visti lo scorso anno a Milano e mi aspettavo uno show con qualcosa di differente, anche se con una setlist incentrata sui classici del tour precedente. Ma di questo ne parleremo in seguito.
Al mio arrivo in arena, il primo gruppo ad esibirsi sono gli Extrema di Tommy Massara. Sotto un sole cocente il combo italiano fa di tutto per essere apprezzato dalla folla con vecchi e nuovi classici. Tuttavia, se un tempo (ovvero dal solo primo cd) li apprezzavo e li ritenevo una valida alternativa nel grigio panorama del metal italiano, ad oggi non mi fanno proprio impazzire. Li trovo stanchi e ritriti. Soliti pezzi, un'attitudine arrabbiata ma che non riesce a colpire nel segno. E' un gruppo che non riesce a rinnovarsi e nemmeno lo vuole. La mancanza di qualche vecchio, notevole classico del passato ha solo l'effetto di acuire il mio fastidio nei loro confronti. Poca roba la sola "Positive pressure" per farmi scaldare... Rimandati ad un altra occasione, se mai ci sarà!
Il gruppo successivo invece sarà la vera sorpresa della giornata! I Black Stone Cherry, americani, dimostrano come pur avendo un genere senza dubbio meno duro e crudo dei loro predecessori si riesca ad infiammare un pubblico difficile come quello italiano. Le loro canzoni, anche se orecchiabili e semplici, riescono a ricevere una buona accoglienza dal pubblico. Il loro rock classico e piuttosto sanguigno risulta essere una scelta vincente ed azzeccata, unita da una buona presenza sul palcoscenico. Ero piuttosto curioso di vederli e non me ne sono affatto pentito: la buona prova ottenuta con i loro cd si rispecchia decisamente nei loro live. "Blame it on the boom boom" e "Lonely train" fanno cantare il pubblico. Sarebbe interessante poterli osservare come headliner in qualche piccolo club...
Ed eccoci a quella che definisco la pausa del festival: gli Opeth. Gli svedesi non mi piacciono: non ho mai amato il loro genere prima del cambiamento di direzione musicale che hanno avuto... e non ho nemmeno apprezzato il suddetto cambio di direzione che ho precedentemente menzionato. Li avevo già visti in un precedente festival e come allora li ritengo noiosi e troppo prolissi, per non parlare degli innumerevoli cambi di tempo presenti nelle loro song che ritengo alquanto fastidiosi. Va anche detto che la location non è certo il luogo adatto per una loro performance; il sole di Bologna non può certo far apprezzare un genere come il loro. Ad ogni modo i loro seguaci avranno avuto la loro soddisfazione, ma per me sono stati anche stavolta una palla al piede.
Un applauso va invece a una sicura promessa del rock dei giorni nostri: gli Alter Bridge di Miles Kennedy. Il singer in questione è senza alcun dubbio una delle migliori voci del momento, ma è decisamente tutto il gruppo che funziona. Partono con "Addicted to pain" ed eseguono un buon mix da tutti i loro lavori. Nonostante li apprezzi, ho sempre creduto che tuttavia gli manchi qualcosa; i loro brani sono pregevoli, alcuni davvero belli, ma manca quel qualcosa dal punto di vista del songwriting che non gli permette di sfornare dei veri e propri classici. Belle song, buona produzione, bella performance. Il pubblico ha dimostrato di apprezzarli, anche se ogni tanto si è sentito qualche fan idiota-talebano dei Maiden acclamare il gruppo di Steve Harris durante la performance degli AB, ma questo è ininfluente. Bravi gli AB! E' stata una bella mossa averli inseriti all'interno del festival...

Ultimo gruppo della giornata: come già detto in precedenza sono gli attesissimi Iron Maiden! Difficile che i Maiden non piacciano: le loro canzoni sono immortali e troppo belle per essere odiate ed ignorate. Il loro show è impeccabile sotto tutti i punti di vista. Tuttavia non posso non lamentarmi del fatto che abbiano tenuto il medesimo, identico show dell'anno precedente. Hanno cambiato solo 3 canzoni, per di più hanno tolto "The Clarvoyant" per "Wrathchild", anche se ho apprezzato il ripescaggio di "Revelations". L'unica vera sorpresa è stata la conclusiva "Sanctuary", una chicca! Non mi dilungo oltre. Bravi come sempre, ma con qualche piccolo sassolino dentro la mia scarpa.

La giornata è stata senz'altro positiva. Un buon festival, nonostante la qualità audio non sia stata sempre all'altezza dell'evento. Altro fatto positivo è stato la presenza del pit, un luogo privilegiato anche se piuttosto caro dove è stato possibile seguire con comodità tutto il concerto. Oltretutto questa volta non hanno fatto entrare nessun estraneo, cosa che si ripete sistematicamente ad ogni evento organizzato dalla Live.
Concludo: Up the Irons!

Day 4

Ultima giornata del Rock in Idro. Dopo la serata del giorno prima, questa per me doveva essere sicuramente più leggera dal punto di vista fisico. Alcuni gruppi presenti in scaletta non erano certo tra i miei favoriti, ma questo non mi ha ovviamente impedito di gustarmi le loro performance, talvolta comodamente seduto sulla collinetta dell'arena.

Miles Kane è il primo della mia lista. Il suo rock è sicuramente graffiante, ma non ha lasciato il segno nei ricordi del sottoscritto. Una cover di "Sympathy for the devil" è stata la cosa che ho più apprezzato della sua performance...
I Manic Street Preachers invece non mi sono affatto piaciuti! Non do la colpa al loro genere musicale, ma solo ai miei gusti difficili. Hanno fatto il loro show, ma altro non saprei dire...
Ecco invece un gruppo che stavo aspettando al varco e che mi ha decisamente sollevato la serata. I Biffy Clyro sono stati l'autentica sorpresa della giornata, almeno dal mio punto di vista. Non mi aspettavo una gig così potente e selvaggia! Ho avuto modo di ascoltare i loro lavori, apprezzandoli sotto diversi punti di vista, ma non mi aspettavo certo una performance così esplosiva. Il pubblico è stato dalla loro parte e ha saputo apprezzarli. Ho riconosciuto diverse loro song, ma ripeto come sia la loro giusta attitudine a decretare il successo del loro show. Mi sono ripromesso di rivederli, ma solo come headliner stavolta...
Altro gruppo da me incompreso sono stati i Pixies. Buon show, ma non chiedetemi di poterli apprezzare. Sono distante anni luce dal loro genere musicale, ma allo stesso tempo così vicino al loro background. I fan hanno comunque apprezzato e posso capire le loro ragioni...
Chiudono la serata i più attesi: i Queens of the Stone Age. Il gruppo di Josh Homme mi era sfuggito qualche mese fa, precisamente nel novembre dello scorso anno quando hanno messo la data al forum di Milano in un periodo a me del tutto impossibile per poterli vedere. Questa è stata la grande occasione per poterli recuperare... Premessa: tutti li adorano, io no! I loro pezzi valgono, ma non riescono a conquistarmi... o almeno non completamente. Riconosco la loro importanza ed il loro valore, ma è un amore che non è mai sbocciato! "My God is the sun", "If I had a tail", "Go with the flow" sono solo alcune canzoni che dimostro di capire ed apprezzare. Lo show oltretutto è stato degno di nota, sia dal punto di vista musicale che da quello scenico, con un impianto luci piuttosto accattivante. Unica nota stonata della loro performance: la durata decisamente ridicola! Solo 1 ora e 10 di show, zero bis... incredibile! Il pubblico è rimasto basito. Perfino il gruppo precedente ha avuto uno spazio più ampio...

Anche questa giornata è stata davvero notevole. Il Rock in Idro è giunto alla conclusione con risultati senza dubbio positivi, sia come organizzazione che come scelta del bill, che ha provato ad accontentare un pò tutti.... e questo è davvero tanto nel povero panorama italiano.

Setlist:

Iron Maiden & Queens of the Stone Age



Alter Bridge

Addicted to Pain 
White Knuckles 
Find the Real 
Farther Than the Sun 
Come to Life 
Cry of Achilles 
Fortress 
Ghost of Days Gone By 
Ties That Bind 
Metalingus 
Blackbird (Blackbird by The Beatles intro)
Rise Today 
Isolation

Opeth

Deliverance 
Heir Apparent 
The Devil's Orchard 
Atonement (with extended keyboards & guitar solo)
Demon of the Fall 
Blackwater Park

Black Stone Cherry

Maybe Someday 
Me and Mary Jane 
Yeah Man 
In My Blood 
Blind Man 
White Trash Millionaire 
Blame It on the Boom Boom 
Lonely Train

Biffy Clyro


Different People 
That Golden Rule 
The Captain 
Sounds Like Balloons 
God & Satan 
Living Is a Problem Because Everything Dies 
Who's Got a Match? 
Black Chandelier 
Spanish Radio 
Bubbles 
Many of Horror 
Modern Magic Formula 
Mountains



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