13 gennaio 2015

David Cronenberg - "Divorati" (Bompiani 2014)

Primo romanzo del grande David Cronenberg, regista canadese che in passato ha firmato grandi e famosissimi horror come "La Mosca", "Videodrome", "Brood", ma anche capolavori di altro genere come "Crash" o "Spider". "Divorati" può essere stato scritto soltanto da Cronenberg, visto i temi trattati in questo libro che tanto si avvicinano alle sue visionarie esperienze cinefile a cui ci ha così spesso abituato in passato.

Ma veniamo alla trama... Una coppia di fotogiornalisti free lance malati di tecnologia inseguono due vicende alla prima impressione scollegate fra loro:  lei si trova sulle tracce di un filosofo-cannibale fuggito in Giappone dopo aver sezionato e divorato la moglie in terra francese, lui di un medico in pensione a cui si deve la scoperta di una rara malattia venerea di cui il protagonista ne è affetto, che lo trascinerà poi in un caso psichiatrico in cui è implicata la sua stessa figlia. Inutile specificare che le due vicende sono fra di loro legate in maniera morbosa e quantomai malata, in una serie di intrecci di cui fanno parte non soltanto i due protagonisti ed i loro obiettivi, ma tutta una serie di personaggi piuttosto particolari quali un ex studente con una grave malformazione al pene, un regista con la fissazione dell'entomologia passato in mano alla dittatura nordcoreana, una creatrice di impianti acustici all'avanguardia e in ultimo un dottore praticante trapianti clandestini di organi. Cronenberg ripone nell'opera tutta la sua esperienza registica, non soltanto per l'utilizzo insistente di aggeggi tecnologici di cui è impregnata ogni azione dei personaggi, ma anche per la visione e lo sviluppo di tutti quei temi a cui ci ha abituato in tutti i suoi lavori cinematografici, in primis quelli dei suoi anni giovanili.

Chi conosce bene la filmografia di Cronenberg non faticherà a riconoscere le ossessioni del regista quali la corruzione della carne, la trasformazione del corpo e lo sviluppo della sessualità in maniera alternativa. Aggiungete un pò di grand guignol, cannibali, amputazioni ed elementi sessuali privi (forse) di qualsiasi sentimento ed il gioco è fatto!
Devo dire però che la prima e l'ultima parte del libro sono decisamente quelle più interessanti: la curiosità di sapere dove l'autore vuole andare a parare mescolando questi elementi piuttosto crudi è davvero grande. La parte centrale invece risulta un pò ostica, talvolta noiosa, soprattutto quanto si pone in mezzo la filosofia e la visionarietà di alcuni personaggi legate alle loro ossessioni (il seno della protagonista pieno di insetti, le sue fisime per l'amputazione di un organo che non sente proprio). Va detto ovviamente che chi si avvicina a Cronenberg non può non aspettarsi un romanzo "normale". Preparatevi dunque a seguire una vicenda spiazzante, con al suo interno qualche colpo di scena, a volte dubbio, a volte decisamente d'effetto.
Ma il regista canadese è così: o lo si ama, o lo si odia!

Voto: 7

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