7 febbraio 2015

Stefano Cerati - "A Sud del paradiso: canzoni, testi e musica degli Slayer" (Tsunami ed. 2014)

La musica degli Slayer è senza dubbio una delle più violente degli ultimi tempi. Riff assassini, assoli sparati a mille all'ora, rulli di tamburi e piatti spaccatimpani, testi graffianti e velenosi. In questo libro, l'autore Stefano Cerati, fan degli Slayer di vecchia data, analizza proprio le liriche del combo californiano, partendo dai primi, grezzi album fino agli ultimi lavori, senza alcun dubbio più maturi da un punto di vista prettamente lirico.
Diciamo subito che non si tratta di un'opera di semplice traduzione dei testi: l'autore analizza brano dopo brano tutte le opere apparse in vinile/cd degli Slayer, ma senza riportare interamente il testo e la traduzione di ogni singola canzone. Ogni brano viene illustrato con poche strofe, con di seguito la sua traduzione in italiano. Segue una spiegazione e una breve e abbastanza sintetica analisi di ogni testo in questione. Ogni capitolo è dedicato ad un album e introdotto da una presentazione di Cerati che ne descrive il periodo in cui questo è stato prodotto, la copertina e un generale giudizio dal punto di vista sia musicale che lirico. Man mano che la lettura scorre, si ha la sensazione di una progressiva maturazione della band dal punto di vista non solo compositivo, ma anche rispetto alle tematiche prese in considerazione nei testi. Se dal primo "Show no mercy" il gruppo di Araya e soci si dilettava nel descrivere storielle sataniche e anticristiane, con il susseguirsi del tempo si ha un cambio di temi presi in esame nelle loro song che va dalla guerra e dalle sue atrocità, farina del sacco soprattutto del compianto chitarrista Jeff Hanneman (appassionato di storie e vicende della seconda guerra mondiale), ai testi antireligiosi e anticristiani tanto cari all'altro chitarrista Kerry King (in sostituzione ai vecchi, luciferini testi), Invece l'impronta di Tom Araya la si vede soprattutto in quelle liriche che riguardano i serial killer, le loro opere, il loro modo di pensare, il loro approccio con la vittima e le sue sofferenze.
Chiariamo un punto: in linea generale le liriche degli Slayer, sono crude, violente, a tratti horror. Temi quali il diavolo, l'inferno, il sangue, l'omicidio, la sofferenza, la condanna delle religioni (in primis quella cristiana) non rendono questo gruppo ascoltabile ad un pubblico di massa, spesso censurato ed osteggiato da varie associazioni religiose e non. Difficile dunque il passaggio in radio per una band che ha costruito la propria fama solo tramite le sua performance in sede live ed il passaparola tra i fan, oltre alle riviste di settore.
Il parlare di questi argomenti scomodi ovviamente non fa degli Slayer una band simpatizzante il satanismo, l'odio, il crimine o il nazismo, cose di cui in passato sono stati accusati anche in sede legale. Tutt'altro, come si può del resto evincere dalla lettura dei testi di tutte le loro opere...
Concludo affermando che il libro di Cerati è davvero ben fatto e risulterà sicuramente di piacevole lettura a tutti i fan degli Slayer. Oltretutto nell'opera sono presenti non soltanto i commenti dei testi presenti negli album ufficiali del gruppo, ma diverse sezioni che riguardano una l'analisi di tutte le loro bonus tracks, una le cover pubblicate dalla band in soundtracks, edizioni bonus e raccolte varie ed EP. 
Buona lettura!

Voto: 8




Slayer - Postmortem & Raining blood (live)


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