5 marzo 2015

M.Fontaine, C.Mastrangeli - "Non siamo rockstar - La storia di una heavy metal band" (Mondostudio ed. 2013)

Per chi non li conoscesse, gli Housebreaking sono un gruppo metal di Cassino, una cittadina di 35.000 abitanti in provincia di Frosinone, Lazio. Non sono famosi come i Metallica, tanto meno come gli ACDC. Gli Housebreaking sono uno dei tanti gruppi heavy metal presenti nella nostra penisola. Non sono delle rockstar, nè guadagnano un mucchio di soldi. Non vendono nemmeno milioni di dischi (per ora!). Ma allora perchè è stato scritto questo piccolo libro di nemmeno 130 pagine? La spiegazione viene data da Mariano Fontaine, chitarrista e leader indiscusso della band, autore insieme all'ex chitarrista Cristiano Mastrangeli di questo volume, a cui si aggiungono i commenti di numerosi artisti di altre band. Gli Housebreaking sono lo specchio di tutti quei gruppi che, solo per passione, portano la loro musica in giro per l'Italia. I sogni sono tanti, i guadagni molto pochi (anzi...), la passione e l'impegno infiniti! Fontaine, in queste pagine, racconta "la storia di una heavy metal band": gli interminabili viaggi in autostrada per raggiungere le location più disparate sparse da nord a sud dell'Italia, le soste notturne in autogrill ad orari impensati, le gioie (poche) ed i problemi (tanti) legate alle loro performance in palchi di ogni dimensione, davanti a 5 come a 500 persone urlanti. Tanti aneddoti, spesso divertenti, talvolta anche amari, soltanto per farci capire i motivi per cui una band deve affrontare tutta una sorta di grossi sacrifici per portare avanti il loro progetto. Numerose tappe in diverse location italiane insieme a band famose (Entombed, Sinister, Napalm Death) o sconosciute, tanta birra e diverse sigarette, raccontate con una velata ironia e una sincerità a tratti imbarazzante, senza peli sulla lingua e senza risparmiare nessuna critica ad un music business italiano che si presenta malato sotto diversi aspetti. Fontaine non si tira indietro nemmeno quando analizza la sua vita privata e la mette in relazione con la sua creatura musicale, dandone una risposta amara ma sincera che ci porta a riflettere su quanto sia stata importante la musica nei suoi confronti.
Nel libro non mancano diversi flashback sull'adolescenza dell'autore: la vita in una cittadina di provincia per una persona con i capelli lunghi, vestita di nero e t-shirt di dubbio gusto in quelli che sono stati considerati i "magici" (lo erano davvero?) anni '80. Devo dire che in questi racconti mi sono rispecchiato io stesso: ogni metallaro in quegli anni ha trascorso un'infanzia legata a tutti i problemi che comportava l'ascoltare e il vivere il metal, genere considerato per "degenerati sociali" (tanto per citare un'appellativo con cui è stato apostrofato il gruppo in questione da una testata giornalistica locale. nda) e sicuramente per persone "poco di buono". Mi hanno fatto sorridere tutte quelle vicissitudini che ci hanno accompagnato in quel periodo, come ad esempio la scoperta dei primi giornali dedicati al genere (HM, Metal Shock) o le notti trascorse a visionare le vecchie videocassette registrate con programmi di Headbanger's Ball, storica trasmissione di MTv, oppure la lettura di fanzine metal locali, la ricerca di vinili di nuove, geniali band. Tutto questo narrato dalle parole di una persona che lo ha vissuto per davvero!
Concludo questa recensione nell'unico modo possibile, non ce ne sono altri:

SUPPORT THE UNDERGROUND!
SUPPORT HOUSEBREAKING!

Voto: 8

P.S: Un ringraziamento va al mio amico Cristiano Mastrangeli per avermi fatto conoscere, anni fa, questa ed altre valorose band. Grazie di tutto Cristiano!



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