31 marzo 2015

Sikitikis (Sassari, The HOR club 28.03.2015)

Ormai ho perso il conto di tutte le volte che ho visto i Sikitikis in sede live! Ho sempre affermato che il gruppo cagliaritano è, a mio parere, il migliore in assoluto a livello sardo (ma non solo) e questa sera i Tikis hanno rafforzato questa mia convinzione personale. I Sikitikis sono uno di quei gruppi che ti conquista in sede live: ricordo ancora la prima volta che li ho visti, più di dieci anni fa, a Sassari, in quello che era L'Urlo (oggi True Colors, ancor prima Governo Provvisorio). Non conoscevo nemmeno una loro canzone ma l'impatto live fu devastante! E' raro che una band riesca a prenderti in maniera così positiva, ma quando riesce a convincerti in sede live penso che voglia pur dire qualcosa! La prima volta che li ho visti non riuscivo a capire cosa ci fosse di strano ma allo stesso tempo coinvolgente nel loro sound. E' bastato poco, tuttavia, per capire da cosa fosse derivata quella stranezza: la mancanza di una chitarra! Voce, tastiere, basso, batteria e percussioni. Come potevano avere un sound così senza la regina di tutti gli strumenti, ovvero la chitarra elettrica?

Sono passati quindici anni da allora, ed ecco i Sikitikis di nuovo a Sassari, ancora presenti sulla scena proprio per festeggiare questo importante traguardo. I loro abiti di scena sono cambiati da allora: niente più completo nero e cravattino in stile poliziesco anni '70, ma dei comodi abiti sportivi e scarpe da tennis. Gli album in carriera sono ormai diventati quattro (più un EP), la loro esperienza è cresciuta portandoli ad essere un gruppo dalle sonorità sempre più mature. Difficile capire come un combo del genere non sia ai livelli di orrori nazionali ma milionari come Negramaro o Modà (o forse si?).

E' tardi! E' l'una passata da un pezzo quando Diablo e compagni salgono sul palco del The Hor. Il primo pezzo è "Piove deserto". Diablo canta con la sola chitarra a tracolla (che appare in scena piuttosto raramente) accompagnato dalle tastiere di Zico. Il pubblico dimostra subito di conoscere a memoria tutti i pezzi dei Tikis. Si inizia piano, ma giusto il tempo di far scaldare corde vocali e strumenti e il combo si scatena! Diablo urla, canta, salta e scalcia come suo solito, accompagnando qualche pezzo con alcune simpatiche introduzioni. Non dimentica di ringraziare il pubblico sassarese di essergli stato sempre vicino in questi quindici anni di carriera, definendolo sotto certi versi anche più caldo di quello di Cagliari. Jimi e Lazy si rilevano, come sempre, una sezione ritmica affidabile e precisa. Il set è composto da una serie di canzoni che spaziano su tutti i loro lavori. Manca qualche song più vecchia, ma alcune come "L'importante è finire" (Mina) o la bellissima "Non avrei mai" (che non sfigurerebbe al primo posto di una classifica italiana) sono presenti. "Tiffany", "Umore nero", "Tsunami", "Amori stupidi" scaldano la platea, ma tutti i loro pezzi, in fondo, sono delle piccole, grandi chicche. Nel primo bis c'è spazio anche per canzoni non ancora pubblicate e di buona fattura. Si chiude, ovviamente, con "Voglio dormire con te", singolo di sicuro impatto in cui i Tikis salutano il pubblico e ringraziano.

Molte, troppe lodi sono quelle che ho sempre fatto (e farò) a questo raro gruppo sardo. In un oceano di banalità i Sikitikis sono una boccata d'aria e di energia fatta in casa...





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