16 aprile 2015

Andrea Valentini - "Venom - Metallo Nero 1979 - 1982" (Tsunami ed. 2015)

"Cantiamo di satanismo, stregoneria, paganesimo, sesso, droga e rock'n'roll. Dicono che questa è la musica del diavolo e allora facciamola come va fatta".

Con queste parole Cronos, cantante, bassista e leader (in)discusso della band, descrive la musica di uno dei gruppi che hanno influenzato la nascita del metal più estremo: i Venom. Dal 1979 fino al 1982, periodo preso in esame da questo libro di Andrea Valentini, il gruppo di Cronos (voce, basso), Mantas (chitarra) e Abaddon (batteria) incide due dischi, "Welcome to hell" e "Black Metal", che si rivelano fondamentali sotto diversi aspetti: l'utilizzo di sonorità iperviolente e casiniste; il look demoniaco con l'utilizzo esagerato di borchie, catene, asce vichinghe e sangue; i testi inneggianti Satana e il male più oscuro, senza le limitazioni di gruppi precursori come lo erano stati i Black Sabbath e i Black Widow. In ultimo l'utilizzo esagerato di effetti pirotecnici, ispirandosi alla follia agli show dei Kiss, che li portò ad avere diversi problemi di gestione, soprattutto in sede live.

Il libro presenta una prima parte in cui si parla delle origini dei Venom tramite testimonianze dell'epoca, interviste ai membri della band e a diversi personaggi che hanno visto la band formarsi passo dopo passo. Come specificato in più riprese dall'autore, diverse testimonianze risultano essere diverse e contradditorie a seconda del periodo o del musicista in questione. Questo fatto ci mostra come diversi particolari riguardanti le stesse origini della band siano ormai persi nel tempo: vuoi per l'attitudine egocentrica e farsesca dei membri del gruppo, vuoi per i diversi attriti che ci sono stati fra di loro dopo la creazione dei primi due fondamentali album.
In una seconda parte, Valentini analizza con cura il periodo in cui si inserisce la nascita dei Venom, analizzando oltretutto i testi e le tematiche dei due album presi come riferimento, oltre alla cura nel look e nell'artwork dei dischi. Prendendo come punto di partenza tutte queste notizie, si parla oltretutto dell'influenza del gruppo sulla nascente scena black metal scandinava e sulle eventuali influenze che hanno portato questi gruppi ad eleggere i Venom come loro padrini putativi.
Ultima parte: Valentini trascrive diverse testimonianze riportate da musicisti e giornalisti del settore che mettono in luce l'importanza dell'opera della band sulla musica metal estrema. Si va da elementi di Bulldozer, Necrodeath, ex Venom, Voivod, Burzum, Quorthon, Schizo, tutti intervistati per l'occasione, a tanti altri che esprimono le loro variegate opinioni sul trio di Newcastle. Da diverse opinioni dei personaggi in questioni si evince come i Venom non siano certo stati un gruppo ipertecnico, soprattutto per quanto riguarda il loro batterista Abaddon, ma che sia stata la loro attitudine e il loro modo originale di suonare a dare vita ad un nuovo panorama del metallo estremo.

Riguardo alla critica che si può fare a questo volume, possiamo dire che questa sia l'opera che mancava nel panorama metallico dei giorni nostri. Ben scritto, in uno stile giornalistico ma allo stesso tempo di fan della band suddetta, si legge fino all'ultima pagina con enorme interesse. Completo sotto diversi punti di vista, grazie anche alle diverse appendici presenti alla fine del testo, ho particolarmente gradito quella riguardante le varie stampe e ristampe in vinile, in un argomento dove è piuttosto difficile fare chiarezza.

Un libro per gli appassionati del metal, per i nostalgici della musica più estrema e per tutti quelli che adorano Satana...

Voto: 7,5





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