27 aprile 2015

Valerio Evangelisti - "Il Sole dell'Avvenire: chi ha del ferro ha del pane (Vol.II)" (Mondadori 2014)

"In questo secondo, autonomo volume de "II Sole dell'Avvenire", Evangelisti continua a seguire le vicende di alcune famiglie romagnole attraverso i grandi cambiamenti che investono l'Italia intera, in un arco temporale che va dal 1900 al 1925, dall'affermarsi del movimento operaio, cooperativo e socialista ai grandi scioperi generali, dalle imprese coloniali alla prima guerra mondiale e al "biennio rosso", fino all'affermarsi della dittatura fascista. Come nel primo volume, testimoni di un periodo storico così drammatico sono personaggi inseriti in processi di cui intuiscono appena la portata. Eleuteria, fragile e incapace di ribellarsi alle avversità; Reglio, giovane ribelle involontario, che cerca di sottrarsi al servizio militare e alle compagnie di disciplina; Narda, che col suo spontaneo eroismo riscatterà l'onore di una famiglia che sembrava per sempre macchiata dalla vigliaccheria. Ciò è narrato attraverso piccoli episodi, ora tragici ora umoristici, che vedono in scena personaggi picareschi, litigiosi o astuti. Impegnati a cercare di sopravvivere in un mondo sempre più difficile, a contatto con le grandi figure del loro tempo. Ma sullo sfondo, o forse in primo piano, è il passaggio epocale dal mondo rurale all'agricoltura di tipo industriale, nonché l'opera lenta e paziente di edificazione di una società capace di volgere il cambiamento a favore dei più umili e sfruttati. Operazione fallita: il Sole dell'Avvenire sarà spento sul nascere. Ma non per sempre."(fonte: ibs.it)

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Ultima fatica di Valerio Evangelisti, il libro è il seguito, anche dal punto di vista temporale, del primo volume omonimo "Vivere lavorando o morire combattendo" dello stesso anno. Come nel primo, anche in questa opera Evangelisti descrive i fatti del primo '900 ambientati nella sua Emilia Romagna, quella delle lotte di classe, delle campagne, delle città e delle piccole borgate, sempre dal punto di vista del popolino. La storia dell'Italia di quegli anni, impregnata di politica e di lotte tra lavoratori, padroni e governo, viene raccontata attraverso gli occhi di tre personaggi principali appartenenti ad un casato di origine modeste comprendente tre famiglie imparentate fra di loro, sviluppatosi nelle province del bolognese e romagnole a partire dalla metà dell'800 e descritte dallo stesso autore nel primo volume della serie. Pur essendo scritto in maniera elegante e scorrevole, ricco di ironia e dettagli riguardanti gli usi e costumi del tempo, oltre all'utilizzo di molti termini dialettali perfettamente inseriti nel contesto, questo volume, come del resto il precedente, può risultare a tratti pesante, vista la ricchezza di particolari riguardanti le politiche sociali di quel periodo. Evangelisti non perde di vista i personaggi e li inserisce con maestria nel contesto storico, ma non può e non vuole tralasciare quello che è il vero filo conduttore di questi romanzi: la storia di un popolo e delle sue lotte per vivere, o sopravvivere, alla fame e alla povertà. Ci barcameniamo dunque attraverso diverse ideologie di pensiero, partiti e varie correnti, dando origine ad un caos avvertito dagli stessi protagonisti che si ritrovano vittime e allo stesso tempo protagonisti della loro Storia.
Devo confessare che sono spudoratamente di parte: Valerio Evangelisti è il mio autore preferito per antonomasia, capace di scrivere di periodi medioevali ed "inquisitori" come parlare di epoche di pirati, proibizionismo e lotte di sindacati. I suoi romanzi sono avvincenti e allo stesso tempo ricchi di storia, mai verbosi ne tanto meno ridondanti. Questo volume non è da meno, quasi sicuramente un'opera di passaggio per un nuovo, altro romanzo stavolta ambientato nel periodo fascista (o almeno è ciò che spero).
Vi consiglio dunque la lettura non soltanto di quest'opera, ma di tutta la sua ormai ricca bibliografia, di un autore che meriterebbe molto, ma molto più di quel grande successo letterario che già ha fra gli appassionati di science fiction e non.

Voto: 7

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