9 maggio 2015

P.Hook - "Joy Division - Tutta la storia" (Tsunami ed. 2012)

I Joy Division sono stati una delle band che più ha influenzato il panorama rock degli anni '80. Ma, a detta di molti, potevano essere una delle più grandi band mai esistite sulla faccia della Terra! La storia di questo gruppo inglese, nato nel 1977 ad opera di Ian Curtis (voce), Peter Hook (basso), Bernard Sumner (chitarra) e Stephen Morris (batteria), è risaputa: tante grandi, immortali canzoni, due soli album all'attivo più qualche importante EP, il suicidio prematuro del loro cantante, impiccatosi all'età di 23 anni sulle note di sottofondo di "The Idiot" di Iggy Pop.
Esistono tanti libri che parlano dei Joy Division: qualche giornalista, l'ex moglie di Ian Curtis, Debbie, il chitarrista Sumner hanno scritto la loro versione riguardo la storia della band. Stavolta tocca a Peter Hook, bassista e fondatore dei JD, dare la sua versione ufficiale, raccontando senza tralasciare niente quella che è stata la sua storia, una storia verso il successo attraverso tanti sacrifici, delusioni, litigi ma sempre senza perdere la voglia di andare avanti nonostante tante vicissitudini che hanno segnato lo stile particolare della band. E' ovvio che, anche se il libro è incentrato sulla vita di Hook e sulla creazione del mito Joy Division, il personaggio principale dietro tutti non può che essere il tormentato Ian Curtis. Attraverso la sua storia, Hook mette in luce un Curtis diverso, con molte più sfaccettature rispetto a quello dipinto dai due film girati sulla band o dal libro scritto dalla stessa moglie del singer. Il bassista descrive con affetto la figura del suo ex compagno, ne mette in risalto i lati buoni e le sue grandi capacità di songwriter, non tralasciando ovviamente i suoi repentini sbalzi d'umore, i suoi spaventosi attacchi di epilessia, sempre più frequenti anche durante le loro performance sul palco, volutamente ignorando, complice lo stesso Curtis, la gravità di tale aspetto. Qualche rimpianto trapela tra le parole di Hook. I Joy Division erano un gruppo unito sotto il piano musicale, ma non certo sotto quello personale. I racconti dell'autore descrivono senza alcuna censura gli screzi esistenti all'interno della band, pur senza svalutare le loro doti di musicisti. Tantissimi sono gli aneddoti presenti, alcuni piuttosto divertenti, tutti raccontati con l'inconfondibile ironia del bassista. Talvolta Hook prende anche in esame il periodo post JD, la formazione dei nuovi New Order e il sempre discusso rapporto con i suoi compagni di viaggio.
A completare questo volume sul mitico gruppo di Salford, Manchester, sono presenti nel suo interno una cronologia piuttosto dettagliata sul percorso musicale della band, incluse dove possibile le setlist delle gig effettuate nei diversi locali, e due capitoli dedicati al commento di ogni traccia presente sugli unici due album pubblicati, "Unknown pleasure" e "Closer". Buona lettura!

Voto: 8

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