5 settembre 2015

Jello Biafra & The Guantanamo School of Medicine (Bologna, Locomotiv Club 30.08.2015)

Se quest'estate i Dead Kennedys, riunitisi senza il loro cantante storico Jello Biafra, hanno fatto un mini tour in Europa per portare la loro musica e i loro vecchi classici ai loro fan affamati di hardcore punk, lo stesso Biafra è sceso in Italia con il suo nuovo gruppo per inneggiare contro il governo americano e le lobbies di potere di tutto il globo, sempre ovviamente a suon di musica. Una delle due date, per mia fortuna, è a due passi (o quasi) da casa mia: Bologna!
Vedere in azione il leader dei famigerati Dead Kennedys è proprio un colpo di fortuna! Jello, dopo lo scisma con il suo gruppo storico, ha continuato la sua crociata contro i mali del mondo attraverso diverse band, oltre a pubblicare numerosissimi lavori di tipo "spoken words" che sono dei veri e propri comizi incisi su digitale. The Guantanamo School of Medicine, nome piuttosto allegorico e ricco di riferimenti, è la sua ultima band con cui prosegue la sua lotta contro la "politica" imperialista e guerrafondaia degli "United Snakes of America", come lui stesso ha apostrofato durante il concerto.

... e a proposito del concerto, la location è il Locomotiv Club di Bologna, una sala di media grandezza piuttosto spoglia, sicuramente una ex sala da ballo o da disco (con ancora sul soffitto la mitica mirror ball), all'interno di uno dei tanti parchi della città emiliana. L'aria condizionata non manca, il bar c'è, dunque va tutto bene! Peccato che lo show inizi quasi verso la mezzanotte, per non disturbare le proiezioni di un cinema che si trova praticamente affianco alla suddetta location. Doveva essere un concerto tranquillo tranquillo, ma come si fa a stare fermi davanti a cotanta violenza sonora? Ci troviamo in prima fila, proprio davanti a Jello! L'ormai cinquantasettenne urlatore dell'harcore punk americano entra sul palco con una giacca a scacchi rossi e neri, occhiali da sole, panza prominente. Ci mette poco a rimanere in maglietta e a sudare come un ossesso sotto la luce assidua dei riflettori...
Jello è un treno in corsa che non può essere fermato! Oltre a cantare e non stare un attimo fermo in mezzo al palco, si butta di qua e di là, mima atrocità e si esibisce con un miliardo di smorfie che non possono non essere comiche. Ovviamente non mancano i suoi lunghi proclami contro il governo americano, Berlusconi, Donald Trump o tutto quello che nel mondo significa "potere"! La sua band, durante questi spoken words, improvvisa dei siparietti e delle musichette in stile jazz, forse per dare più enfasi alle parole del loro leader. E la musica? La setlist è incentrata praticamente sui lavori della nuova band di Jello, ma alcuni classici dei DK non possono assolutamente mancare. Se il pubblico si agita e forma un ferocissimo mosh su praticamente ogni brano, quando è il turno dei vecchi classici le danze si fanno decisamente più violente... "California uber alles" è un massacro, con lo stesso Jello che si butta in mezzo alla folla, senza smettere di urlare dentro il suo microfono. "Nazi punks fuck off" è cantata da tutto il pubblico, ma è con la mitica "Holiday in Cambodia" che si raggiunge il vero apice. Ogni tanto qualche fan crolla sopra il palco, a volte trascinandosi lo stesso Biafra, un autentico menestrello punk decisamente matto da legare. E' stata un'impresa uscirne vivi, ma del resto ormai ci siamo decisamente abituati a questo tipo di show.
Dopo un'ora e mezzo di ostilità, Jello e la band salutano. Si ritorna a casa, distrutti ma rinfrancati nello spirito...

Setlist:

Strength Thru Shopping 
John Dillinger 
New Feudalism 
Road Rage 
Barackstar O'Bummer 
Mid-East Peace Process 
California Über Alles  (Dead Kennedys cover)
The Brown Lipstick Parade 
Government Flu (Dead Kennedys cover)
Hollywood Goof Disease 
Nazi Punks Fuck Off  (Dead Kennedys cover)
Pets Eat Their Master

Encore:
White People & the Damage Done 
Holiday in Cambodia  (Dead Kennedys cover)

Encore 2:
Police Truck (Dead Kennedys cover)
Shock-U-Py!




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