2 ottobre 2015

Machine Head (Bologna, Estragon 01.10.2015)

C'è un gruppo heavy metal di quelli davvero tosti, autore di buone canzoni, un look decisamente accattivante, di sicuro impatto in sede live... Avrete già capito, dal titolo di questo post, che sto parlando dei Machine Head! Ma perchè questa strana introduzione alla recensione del bellissimo show di ieri sera? Forse soltanto per scusarmi del fatto che al sottoscritto i MH non lo hanno mai davvero preso! Che dire: ci ho messo tutta la mia buona volontà per farmeli piacere sul serio. Le belle parole che ho speso all'inizio di queste quattro righe sono vere, le penso in tutta la mia onestà. Ma allora che cosa c'è che non va nel gruppo di Robb Flynn? Credo nulla, semplicemente fra me e loro non è mai scattata quella chimica che esiste quando uno/a si innamora di qualcuno o qualcosa.
Avevo già visto il suddetto gruppo qualche anno fa a Udine come spalla dei Metallica, tour dell'anniversario del famigerato black album. Quella volta è stata una fugace apparizione in uno stadio... Questa volta è stato molto, molto diverso!
Le premesse per un grande show ci sono tutte: setlist ammiccante nuovi e vecchi lavori, uno show della durata di quasi due ore e mezza, la certezza che quando si va ad un concerto del genere l'impatto è piuttosto diverso rispetto ad uno show di Baglioni. I Machine Head mantengono tutte le promesse fatte! Alle 22, puntuali, si parte! L'intro di "Diary of a madman" apre un set convincente sotto tutti i punti di vista. Flynn e soci, strumenti in mano, salgono sul palco e attaccano "Imperium". Il mosh è cosa buona e giusta... e si protrarrà per tutta la durata del concerto con tutte le sue varianti: wall of death, circle pit, etc. La setlist, di 21 pezzi, spazia da tutti i lavori della band; difficile deludere i fan, anche quelli più esigenti. I Machine Head stasera sono in forma e regalano al loro pubblico una strepitosa performance. Robb vomita parole sul microfono, interagisce con il suo pubblico e macina riff in continuazione. Sono poche le pause che si concedono, talvolta soltanto per dare spazio a qualche intro, scandite dal classico urlo della folla "machine fuckin' head". Ne è passata acqua dai ponti, lontano 1992, da quando la band ha iniziato a calcare i palchi di ogni dove. Lo stesso Flynn si autocelebra spesso nel corso del set; nonostante qualche cambio di formazione, i MH sono ancora qui, decisamente in forma.
Non c'è attimo di tregua: le due ore passano inesorabili. "Davidian", "Old" (finalmente!) e "Halo" ci portano nel passato, lasciandoci la certezza di avere assistito ad un grande evento. Bravi MH, ve lo dice un vostro (quasi) fan!

P.S: sembra strano, ma il primo plettro della stagione l'ho preso qui. Forse sto invecchiando...

Setlist:

  Diary of a Madman (Ozzy Osbourne song)
Imperium 
Beautiful Mourning 
Now We Die 
Bite the Bullet 
Locust 
From This Day 
Ten Ton Hammer 
This Is the End 
Seasons Wither 
The Blood, the Sweat, the Tears 
Crashing Around You (followed by Demmel solo)
Darkness Within 
Declaration 
Bulldozer 
Killers & Kings 
Davidian 
Descend the Shades of Night 
Now I Lay Thee Down 
Aesthetics of Hate 
Game Over 
Old 
Halo

Nessun commento:

Posta un commento

Per colpa delle solite zecche che offrono prestiti, mi trovo costretto a visionare ogni commento. Sorry!