18 ottobre 2015

Rammstein - "In Amerika" (DVD 2015)

Chi ha avuto la fortuna di vedere un concerto dei Rammstein difficilmente se lo scorda! Il gruppo metal tedesco capitanato da Till Lindemann è sicuramente una delle migliori band in sede live, grazie anche all'utilizzo nei loro show di effetti pirotecnici fuori da ogni schema. Niente da togliere, ovviamente, alla band in questione dal punto di vista musicale; la carriera dei R+ parla da sé! Milioni di dischi venduti in tutto il mondo, numerosi riconoscimenti e premi, oltre al fatto che i loro show registrano da anni il sold out in diverse parti del mondo. Chi non ha mai visto un loro show può benissimo iniziare da questo DVD, registrato nientepopodimeno che al Madison Square Garden di New York City in data 11.12.2010. Dopo "Live aus Berlin" e "Volkerball", quest'ultimo registrato durante il tour di "Reise reise" nella bellissima arena di Nimes, Francia, i Rammstein cambiano continente e ci regalano una registrazione presa dal tour in promozione al loro ultimo album in studio "Liebe ist fur alle da". Non è mai facile catturare le emozioni che si provano durante una loro performance, ma questa rock opera ha il merito di andarci molto vicino...

Show: Dal punto di vista musicale, la setlist di questo concerto non poteva non essere incentrata sulla loro ultima fatica in studio: ben 8 canzoni delle 18 presenti provengono da questo album. Il resto è una selezione di alcuni classici della band... e non è certo impresa facile sceglierli, visto il numero di pezzi di cui possono disporre dopo 22 anni di attività.
Qualche immagine presa all'esterno dell'arena, in cui si vedono diversi fan che si recano nel luogo dello show, e si arriva subito alle riprese al suo interno. Il Madison Square Garden è un tempio sacro per i newyorchesi; la location è un pezzo di storia della città, sede di incontri di tipo sportivo e show musicali. Nonostante tutto la sua capienza è limitata alle 20.000 unità.
Ero davvero curioso di sapere che tipo di introduzione avrebbero scelto durante questa data americana. Nel corso di questo tour, gli indiscussi signori del fuoco hanno utilizzato due tipologie di entrata sul palco: nella prima Till, Richard e Paul abbattono un muro a colpi di piccone e chitarra o con una fiamma ossidrica, dalle cui brecce spunta fuori un fascio di luce che proietta le loro sagome su uno sfondo buio. Nella seconda, decisamente più semplice, lo stage è coperto da una gigantesca bandiera tedesca che viene fatta cadere dopo le prime note dell'introduttiva "Rammlied" (per intenderci, quella utilizzata nella storica data italiana a Villafranca di Verona. nda). I Rammstein scelgono la prima, sicuramente più suggestiva. Till è vestito con un grembiule rosso, collare di piume rosse e bocca illuminata da un piccolo led nel suo interno. La folla impazzisce! Tra le tante particolarità di uno show del gruppo tedesco, vi è il fatto che in quasi ogni canzone è presente un elemento di tipo scenografico che la contraddistingue. Non basta un potente impianto luci per rendere la loro performance indimenticabile. Alcuni sipari sono già stati rodati nel corso dei tour precedenti, come ad esempio l'utilizzo dei lanciafiamme sul viso di Till, Paul e Richard (sempre loro) durante "Feuer Frei".
Ma andiamo con ordine: dopo la suggestiva opener "Rammlied" segue "Buckstabù", in cui si vede Lindemann chiaramente con una retina per capelli in testa, libero dal costume utilizzato nell'intro dello show. La retina ha vita breve. "Waidmanns heil" ci mostra invece il frontman con in mano un enorme schioppetto: facile capire a che cosa serva... Dope le prime tre canzoni tratte da LIFAD arriva il primo classico: l'immortale "Keine Lust". Il pubblico gradisce. La vera sorpresa della scaletta è però il ripescaggio di "Weisses Fleisch" in sede live. L'ho davvero apprezzata, anche perché si ritorna alle radici dei primi, inossidabili Rammstein! Da segnalare il primo balletto di Flake, rivestito di una tutina lucida, cappuccio e occhiali scuri. "Feuer Frei" è sempre uno dei momenti clou dello show grazie al suo ending munito dei suddetti lanciafiamme. Si ritorna subito a LIFAD con "Wiener Blut": una abat jour accesa e un grammofono accompagnano le prime note cantate da Till in maniera struggente. Andando avanti possiamo notare tantissimi bambolotti appesi al soffitto, che nell'ultimo pezzo della canzone cadranno sullo stage accompagnati da esplosioni e lampi. C'è già di che restare incantati, ma ovviamente siamo solo all'inizio. Ollie introduce con una chitarra acustica la lenta "Fruhling in Paris", seguita ancora una volta dalla granitica "Ich tu dir weh", a mio parere uno dei pezzi migliori del nuovo album. Qui abbiamo un nuovo siparietto tra Till e Flake: nel corso della canzone, il tastierista scende dalla sua postazione e calcia in malo modo un Lindemann che stramazza al suolo. La sua rappresaglia non si fa aspettare: insegue Flake, se lo carica in spalla e lo deposita in una vasca di metallo. Continuando a cantare con il microfono in mano e con l'altra tenendo un grosso bidone di metallo, Till viene elevato dal suolo su una stretta pedana, lasciando cadere il contenuto infuocato del bidone sul povero Flake. Alla fine della canzone, questi si alzerà dal suo scomodo giaciglio, un pò frastornato ma vivo! I siparietti tra Till e Flake sono sempre un punto fermo di ogni loro show, come ben sanno i fan...
Arriva finalmente "Du riechst so gut", sempre tra le più belle. Altro scenario su "Benzin": Till porta in scena una vecchia pompa di gasolio, dal cui bocchettone si sprigionerà una lunga fiammata sempre a ritmo di musica. A farne le spese stavolta è uno della crew, ricoperto da una tuta ignifuga avvolta dalle fiamme. Il tipo ovviamente corre per tutto il palco avvolto dal fuoco, prima di essere sedato con un estintore. Ho citato gli effetti speciali più particolari, ma non dimentichiamo che in tutto il loro show sono presenti fuochi, fiamme, esplosioni che fuoriescono da ogni dove.
"Links 2 3 4", e la band scandisce i suoi passi a ritmo di marcia, "Du Hast" fa cantare il pubblico con il suo ritornello semplice semplice e le sue fiamme verticali. Qui Till imbraccia un fucile a forma di arco, per poi sparare dei razzi che volano sul pubblico. E' la volta di "Pussy"! Flake impugna una tastiera lunga fra le sue mani, Till cavalca un enorme cannone rosa a forma di cazzo e sul finire del pezzo inonda le prime fila di sperma... no, cioè, di schiuma... ottima per far attaccare i piccoli foglietti bianchi che vengono sparati successivamente da dei cannoni che ricoprono tutta l'arena. Siamo alla fine! I Rammstein ringraziano, salutano e se ne vanno. Ma non è ancora finita!
Arriva "Sonne". "Haifisch" fa partire il gommone sopra il pubblico, stavolta guidato da Flake. "Ich will" e "Engel" chiudono, ma non in maniera semplice: nel corso dell'ultima song, Till indossa un paio di enormi ali metalliche e un artiglio meccanico. Le ali si schiudono e fanno fuoriuscire delle fiamme dalle loro stremità (ma non solo!). Bellissimo!
Lo show è finito! La band si inchina al suo pubblico alla loro maniera, arrivano gli inesorabili titoli di coda. Tutto perfetto, se ovviamente riuscite a superare i primi minuti in cui vi accorgete che il montaggio è davvero da mal di mare! Non esiste inquadratura che rimane per più di 2 secondi. Il resto è tutto un susseguirsi di telecamere, poste in ogni dove, che inquadrano ogni più piccolo angolo del Garden. Forse tutto un pò troppo in maniera esagerata. Il resto è ok... anche perché lo show è ok!
Dimenticavo: qualcuno si sarà chiesto perché in America manchi proprio "Amerika" nella setlist! Mistero....

Rammstein In Amerika: il secondo DVD si apre con questo primo documentario. Dal mio punto di vista l'ho trovato piuttosto interessante. Vecchie foto e video d'epoca, show ripresi con steadycam di dubbia qualità, tanta storia e interviste non soltanto ai membri della band, ma a rockstar del calibro di Chad Smith (Red Hot Chili Peppers), Iggy Pop, Kiss, Marilyn Manson, Steven Tyler, Scott Ian e Charlie Benante (Anthrax), tanto per citarne alcuni, oltre a star (Kiefer Sutherland) e discografici e giornalisti. Il plot principale di questo documentario non vuole essere soltanto il gruppo in sé, ma il suo rapporto con l'America e la sua musica. Si vede anche il primo posto in assoluto dove suonarono nel vivo nel paese, oltre a filmati riguardanti i tour successivi da (quasi) sconosciuti. Stati Uniti, Messico, fino al Sud America. Da soli o come spalla a grandi gruppi (Kiss, Korn, Limp Bizkit).
Una parte delle interviste riguarda anche il loro apporto a colonne sonore di film come "Strange Highways) di David Lynch.
Godetevi dunque i nostri eroi quando erano giovani, platinati, capelloni e ricoperti di fiamme... tante! Mettetevi comodi, perché dura due ore...

Making of LIFAD: altro documentario del DVD2, questa volta incentrato sulla genesi di "Liebe ist fur alle da", creato da Paul Landers. 22 minuti di interviste ad ogni singolo membro della band sulla creazione del loro ultimo disco. Anche qui c'è da leccarsi le gonadi, vista la quantità di buon materiale sulla band che ci viene dato. Till al piano vale tutto il documentario, girato quasi come un vecchio film in bianco e nero. Nice!

Piccola precisazione: nei due documentari, ovviamente, sono presenti i sottotitoli in tutte le lingue del globo. Eccetto quella italiana...


Packaging: piuttosto accattivante: sfondo grigio lucido con un obelisco enorme dipinto con i colori della bandiera americana. Si apre come un gatefold diviso in diversi settori in cui, per la gioia delle fan femminili, appaiono i nostri eroi nudi di spalle davanti a monumenti naturali americani. Si, si vede il culo di Richard (informazione gratuita per le fan)! Al suo interno, in una tasca, vi è un piccolo cartoncino ripiegato con dettagli tecnici e ringraziamenti.

Acquistatelo!

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