11 dicembre 2015

R.Keane, R.Doyle - "Il Secondo tempo" (Guanda ed. 2015)

Un tempo tutti i calciatori erano come Roy Keane! Beh, a dire il vero non proprio tutti, ma la maggior parte vedeva il gioco del calcio non soltanto come un modo facile per guadagnare un mucchio di quattrini. Esistevano valori come l'appartenenza ad una squadra, ad un gruppo solido, ad una società e alla sua storia. E poi c'era la maglia: un'armatura sacra che dovevi difendere ogni sabato durante le partite di campionato, FA cup o il Community Shield, per non parlare delle partite a livello europeo e internazionale. Se vincevi, la gioia era alta e avevi dimostrato di meritare il tuo posto in squadra. Ma se perdevi... la sconfitta era atroce, la delusione tanta!
E' questo il calcio che ci descrive Roy Keane, irlandese, capitano storico della Nazionale irlandese e del Manchester United per ben dodici anni. Keane è un giocatore d'altri tempi, un gladiatore nell'arena dell'Old Trafford che ha difeso la maglia come un giocatore di un'altra epoca. Non un mercenario, non un poser o un modello con la testa montata, ma uno che in campo scendeva per dare tutto, tra un dribbling e un tackle ai limiti del lecito.
Questa biografia, scritta da Keane con la partecipazione dello scrittore Roddy Doyle, non è la prima. La sua storia parte dagli ultimi anni vissuti con il Manchester United fino alla dolorosa separazione, l'avventura in Scozia con il Celtic Glasgow e il ritorno in Nazionale, per proseguire con una carriera di allenatore intrapresa con successo al Sunderland, meno all'Ipswich Town, in ultimo come vice in nazionale e Aston Villa.
Keane ci va pesante su tutto. Non disdegna lodi a colleghi e calciatori di cui ha stima, ma non si tira indietro quando deve esprimere un giudizio negativo su qualcuno. Sempre ironico, dotato di un'indubbia capacità di autocritica, Roy racconta il "secondo tempo" della sua carriera da calciatore e allenatore, portandoci in campo o in panchina, o ancora all'interno di una società dal punto di vista gestionale ed organizzativo. Non si nasconde davanti a niente, che sia una decisione sbagliata o un fallo di gioco intenzionale; parla di tanti colleghi con cui si è scontrato ed incontrato nel corso degli anni, le sue rivalità calcistiche (storica quella con Patrick Vieira dell'Arsenal) e i suoi sentimenti dentro e fuori dal campo. Semplice da leggere, questo libro vi trasporterà nel mondo del calcio, quello vero, mettendo in secondo piano il lato economico e ignorando volutamente lo status di superstar tutto macchine veloci e donne disinibite con cui sono identificati i calciatori odierni. Anche perchè, diciamolo, questo non era ancora il calcio giocato da Roy Keane: molto fisico e meno tattico, dove un tackle al limite o una reazione scomposta potevano cambiare immediatamente la tua carriera e la tua immagine a livello mediatico.
Questa lettura non può che essere indirizzata ai veri appassionati di calcio, visto che Keane non si sbilancia molto sulla sua vita privata, come a sottolineare che, nella sua vita, solo il gioco ha avuto una vera importanza rispetto a tutto il ricco contorno. 
Da quest'opera emerge un Roy Keane vero, uno sportivo che ha dedicato la sua vita a quella che è sempre stata la sua più grande passione ricevendo, come dice lui stesso, dei soldi per qualcosa che avrebbe fatto anche gratis...

Voto: 7

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