5 dicembre 2015

Stone Temple Pilots (Milano, Alcatraz 28.06.2010)

Se penso che per vedere questo concerto ho dovuto fare la A4 a una velocità da record, dopo esser smontato dal lavoro e partito da Verona proprio all'ultimo momento, mi vengono i brividi! Brividi perchè ero sicuro che non sarei mai riuscito a vedere gli Stone Temple Pilots dal vivo. Brividi perchè Scott Weiland è sempre stato uno dei miei cantanti preferiti, oltre ad essere un personaggio bello e dannato, maledettamente rock'n'roll! Ebbene si! Mi piacciono le anime sporche e decadenti, le rockstar viziate e capricciose che hanno consacrato la loro esistenza alla musica, al sesso, all'alcool e a droghe di vario tipo, non necessariamente in quest'ordine. Weiland è uno di questi... e non ha mai saputo fermarsi! Una carriera altalenante, vissuta tra gli STP, le droghe, gli arresti, le riabilitazioni... per poi riprendere con i Velvet Revolver di Slash e Duff... e poi di nuovo con STP, droghe e gruppo solista. Ma ritorniamo al concerto...
Non avevo in programma di vedere gli STP all'Alcatraz di Milano quella sera, causa impegni lavorativi. Ma perchè privarsene, se ti si apre un'opportunità? Via a Milano, dunque! Dopo qualche ora mi trovo tra le prime file sulla destra, davanti a Dean DeLeo, il chitarrista. Questo sono io...
In un Alcatraz non proprio pieno (il concerto è stato spostato qui dal Carroponte di Sesto S.Giovanni), arriva l'ora tanto attesa. Il gruppo sale sul palco, trascinando la folla sulle note di "Vasoline". Appare lui, Weiland. Sembra un venditore di auto usate, vestito con un completo elegante, occhiali da sole e megafono in mano. Sarà sobrio? Non importa, perchè Scott un pubblico lo sa trattenere nelle sue mani. Weiland è un grande frontman, uno dei più grandi. Sullo stage non sta un attimo fermo. Sembra un ballerino in stato di grazia, peccato che non balli! Diverse volte, durante lo show, ce l'ho davanti. Magnetico, che altro devo dire su di lui? I suoni all'inizio non sono impeccabili, ma pian piano il sound si aggiusta. Dean si sbatte con la sua chitarra (sempre mettersi davanti al chitarrista! E' quasi una regola. nda). Dall'altro lato del palco vedo Robert, il fratello, sferzare le corde del suo basso, tenuto allacciato piuttosto "basso" (scusate il gioco di parole) come suo solito. La band sembra appena uscita da un film degli anni '60...
E la setilst? Grandi classici, ma anche pezzi nuovi! Ne conto almeno quattro dell'ultimo album, non male. anche se tuttavia sono i vecchi pezzi che fanno scaldare la folla. Scott manda a quel paese il suo pubblico parecchie volte. Lo provoca, lo fa agitare! Sono però i primi due album, i loro capolavori, ad essere maggiormente rappresentati: presenti i loro singoli di successo, come la lenta "Creep" (che voce Weiland!), "Plush" o "Dead & bloated" (cantata da una fan sul palco per la prima strofa). "Sex type thing" fa agitare la massa. Non manca, per mia gioia, "Big empty", mia favorita. Chi se la ricorda nella colonna sonora del cult movie "The Crow"? E' la song definitiva, quella che incarna meglio l'arte degli STP. Qualche pezzo anche dagli altri album, ma il pubblico penso si possa ritenere soddisfatto. Scott intanto rimane in camicia, lucida di sudore sotto i riflettori.
Che concerto! Tanto bello quanto inatteso. E' stata una fortuna vederli assieme, anche perchè la storia ci insegna che Scott Weiland non può controllare i suoi demoni, e la stabilità del gruppo è sempre stata molto precaria. Vero Scott?

Ieri, 3 dicembre del 2015, Scott Weiland è stato trovato senza vita nel suo tour bus, all'età di 48 anni. Una morte annunciata, forse.
Addio Scott, grazie di tutto...

Setlist:

Vasoline
Crackerman
Wicked Garden
Between the Lines
Hickory Dichotomy
Big Empty
Sour Girl
Creep
Plush
Interstate Love Song
Bagman
Huckleberry Crumble
Tumble in the Rough
Lounge Fly
Sex Type Thing

Encore:
Dead & Bloated (a girl from the crowd was called on stage to sing 1st verse)
Trippin' on a Hole in a Paper Heart

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