10 marzo 2016

Todo Modo (Sassari, The HOR Club 05.03.2016)

Finito il concerto di Gianni Maroccolo al Teatro Smeraldo, la notte sassarese si tinge di rock grazie alla presenza dei Todo Modo al The HOR Club. Il trio composto da Xabier Iriondo, chitarrista degli Afterhours; Giorgio Prette, ex batterista degli Afterhours da pochi mesi; Paolo Saporiti, musicista indipendente, approda a Sassari dopo la data cagliaritana del giorno prima. I Todo Modo non c'entrano nulla con gli Afterhours: se cercate qualche similitudine con la band di Manuel Agnelli, verrete presto disillusi! Andate a vedervi qualche video su Youtube. Soltanto dopo provate a capire di che cosa si tratta, visto che la loro proposta musicale tenta di uscire fuori da ogni schema.

Poca gente in un The HOR non certo di grandi dimensioni. I pochi che hanno tenuto duro e sono venuti a vedere il trio nonostante la presenta di altri appuntamenti serali nella città sarda hanno potuto ascoltare qualcosa di davvero interessante. La ritmica di Prette, la voce e la chitarra acustica di Saporiti, uniti dalla chitarra lisergica di Iriondo ci hanno regalato uno show un po' fuori dalle righe. Difficile capire la musica dei tre al primo ascolto! Autori di un solo, omonimo full lenght, i Todo Modo hanno eseguito tutto il loro repertorio: una ricerca di melodie sposata con delle sonorità noise alla ricerca di qualcosa di differente. Non è la solita musica italiana, ma qualcosa che cerca di andare ben oltre. Curiosi? Lo ero anch'io prima di ascoltare il loro cd, comprato per l'occasione dopo il concerto e firmato da un sempre gentile Xabier, uno dei musicisti del nostro panorama che più ammiro dal punto di vista compositivo. Difficile dunque catalogarli sotto qualche genere.
Per quanto riguarda la loro esibizione dal vivo, è stato tutto troppo veloce per apprezzarla appieno. Il trio ha dato tutto, il pubblico ha provato a stare dietro l'irruenza musicale della band, ma non è stato facile apprezzarli al primo ascolto. E se da una parte sbuca qualcosa degli Afterhours, soprattutto a livelli di testi e qualche sana melodia, dall'altra ci pensa la chitarra di Xabier a cancellare ogni rimando alla sua band principale. Originalità, sperimentazione, tanto ma tanto rumore. Bravi!

P.S: il bis su "Dream on" dei Depeche Mode è stato la classica ciliegina sulla torta.

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