27 aprile 2016

Death / DTA Tours (Quartucciu, CuevaRock 22.04.2016)

Superband tributo? Un esperimento per lucrare sul ricordo del mai dimenticato Chuck Schuldiner? Una mera e semplice speculazione commerciale? Niente di tutto questo! I Death to All (o, se vogliamo, i DTA) sono una band essenziale, nata dal desiderio di alcuni dei vecchi compagni d'arme di Chuck di spargere il verbo e rendere omaggio alla sua memoria attraverso diversi concerti incentrati sulla prolifica carriera del gruppo che ha fatto la storia di un genere. Chuck Schuldiner se n'è andato diversi anni fa, ma ha sempre lasciato l'amaro in bocca a tutti i suoi fan che, a causa della sua repentina scomparsa, non hanno potuto seguire l'evoluzione completa della sua creatura: i Death.
Se non sapete chi sia Chuck Schuldiner, forse non sapete nulla del Death Metal ed è meglio che torniate ad ascoltare gli Iron Maiden (che è pur sempre cosa buona e giusta! nda.) Se invece sapete tutto (o quasi) sulla storica band in questione, vi invito a continuare a leggere il post e ad andare a vedere il prima possibile una macchina di distruzione perfetta che ha avuto il coraggio di raccogliere la pesante eredità lasciata incompiuta dal chitarrista-vocalist di New York.
Uno dei tanti miracoli che ogni tanto accade in Sardegna, terra dal bel mare, antiche tradizioni, buon cibo ma totale assenza di iniziative e futuro, è quello di poter vedere ogni tanto qualche buon concerto. E con qualche buon concerto mi riferisco alla presenza di artisti internazionali che mai prenderebbero in considerazione l'eventualità di venire fin qua per esibirsi davanti ad un numero di anime dannate che si aggira dai 30 alle 2000 persone (se va bene!). Sono ovviamente esclusi tutti quei fenomeni da baraccone nazionali che si fanno vedere in Sardegna vista la sfiga di appartenere all'incivile nazione italica (di cui abbiamo assorbito benissimo usi e costumi, principalmente quelli negativi. nda). I Death to All (o DTA) fanno parte di questa categoria, ospiti questa sera del piccolo ma essenziale CuevaRock di Cagliari (Quartucciu, per essere precisi!). Non è la prima volta, vero, che la provincia cagliaritana, guidata da qualche anima santa, porta nell'isola artisti di questo calibro. Pur isolata e dimenticata, la presenza di qualche promoter con le palle permette ai sardi di godere, seppur con poca frequenza, di buona musica internazionale di genere che non sia musica leggera italiana.
I DTA sono una creatura nata per beneficenza, ma che ancora oggi non è stanca di portare in giro per il globo la musica dei Death. Il mitico bassista Steve DiGiorgio, Gene Hoglan, Bobby Koelble, ex storici della band che hanno militato nella formazione ufficiale in diversi anni della lunga carriera della band, e il giovane talento Max Phelps (Cynic) non sono proprio una semplice band tributo da poter ignorare.
Dobbiamo aspettare che le prime due band di apertura, i Worstenemy e i Lunarsea (tra l'altro autori di una buona e convincente performance. nda), scendano dal palco per poter vedere i quattro passare davanti a noi, prendere i loro strumenti ed iniziare quello che sarà uno dei concerti più selvaggi che abbia mai calcato il suolo sardo. La location non è certo grande, ma è piena come un uovo e fa un caldo d'inferno, forse perchè l'energia presente oggi nella sala è davvero tanta! L'opener "The Philosopher" apre le ostilità. La folla si pressa quasi immediatamente, il mosh prende il sopravvento e veniamo schiacciati senza pietà sulle transenne, puntellate da una catena umana formata dallo staff e non del Cueva. L'imponente Hoglan sta dietro la sua batteria. DiGiorgio, grande mattatore della serata, proprio davanti a me, sembra sempre più un vichingo: capelli lunghissimi, baffi e barba con le treccine, collana con martello di Thor, canotta con rune, sandali. Sfoggia i suoi due Thor Bass detastati in legno a tre e sei corde. Un vero maestro, un'icona del rock in generale. Dall'altra parte si trova Bobby, mentre al centro, al posto del compianto "Evil" Chuck, si piazza Phelps. Una vera e propria bolgia di corpi assiste ad un uragano sonoro incentrato sui classici della band americana. "Leprosy", la bellissima "Lack of comprehension", "Overactive imagination", "Symbolic" sono solo alcune tracks che vengono suonate una dietro l'altra, interrotte tra una pausa e l'altra dai monologhi di Di Giorgio che, oltre a ringraziare il pubblico del Cueva e lo staff per il supporto, ricorda la figura di Chuck Schuldiner. DiGiorgio scalda il pubblico con qualche bestemmia in perfetto italiano, giusto per non dimenticare le sue origini. Il sound del Cueva non è affatto male e i DTA sul palco non si risparmiano affatto. Qualche problema alla strumentazione, precisamente alla chitarra di Max Phelps, ferma lo show per qualche minuto, costringendo il restante trio ad improvvisare per intrattenere la platea. Ad ogni modo lo show continua, con il cantante chitarrista che imbraccia l'Ibanez prestatagli dal chitarrista dei Lunarsea per poter concludere degnamente lo show.
Oltre a una setlist fuori dal comune, non posso non segnalare una versione di "Raining Blood/Black Magic" da brivido, capace di far crollare le fondamenta dello stesso CuevaRock. Prima dei bis, una registrazione manda fuori la voce di Chuck. Incredibile come il tempo sia passato, ma nessuno si sia dimenticato del suo lascito musicale. "Pull the plug" chiude lo show... e non poteva essere altrimenti.
Una serata difficile da dimenticare per tutto gli amanti del Death Metal e dei Death. Viene da pensare che una formazione di questo tipo possa dare qualche soddisfazione anche con un nuovo lavoro in studio. Ma questo sarà il tempo a dirlo; nel frattempo ricordiamoci questa serata.
Ricordiamoci di Chuck Schuldiner...

Setlist

Out of Touch / The Philosopher
Leprosy / Left to Die
Living Monstrosity
Suicide Machine
Overactive Imagination
Trapped in a Corner
Raining Blood / Black Magic
Lack of Comprehension
Spiritual Healing / Within the Mind
Flattening of Emotions
Destiny
Symbolic
Zero Tolerance
Bite the Pain
Spirit Crusher

Encore:
Zombie Ritual / Baptized In Blood
Crystal Mountain
Pull the Plug

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