13 maggio 2016

Motorpsycho (Bologna, TPO 11.05.2016)

Non si poteva iniziare meglio la stagione concertistica in alta Italia se non con un concerto degno di questo nome! I Motorpsycho sono un gruppo di culto che ha dimostrato nel corso della loro proficua carriera di avere tanto da dare. Dotati di una discografia piuttosto seminale, questi tre norvegesi girano il mondo da una vita, esportando la loro idea musicale che spazia dal rock moderno, all'alternative, a tutta una serie di contaminazioni che li portano a non identificarsi in un solo ed unico genere musicale. La band di Bent Saether e Hans M. Ryan, polistrumentisti di raro talento, ha saputo incantare il pubblico di Bologna, costituito per la maggior parte da aficionados e veri fan del gruppo di tutte le età. La proposta dei 'psycho non è per tutti: la complessità e la lunghezza dei loro pezzi non li rendono adatti al pubblico di massa, ma solo ad una ristretta (ma mica tanto!) popolazione.
Non ero mai stato al TPO di Bologna, un centro sociale buio, stretto ma adatto a concerti di questo genere. Il palco si trova in fondo alla sala, capace di accogliere una discreta quantità di pubblico. Mi posiziono in prima fila sulla sinistra, da dove ho una visuale perfetta dello stage. Poco dopo le 21:45, dopo una suite di violino piuttosto lunga, il trio norvegese sale sul palco, ben fornito da attrezzature di ogni tipo adatte alle loro esigenze. Due chitarre, batteria e finalmente si inizia! Un incedere piuttosto lento apre lo show. Il pubblico è attentissimo ad ogni movimento dei tre musicisti, che iniziano una vera e propria jam dei loro pezzi senza fermarsi un attimo. Ho già detto che il gruppo in questione è autore di pezzi piuttosto lunghi; beh, questo è proprio vero! Agli inizi lo show è tutta una serie di suoni prima lenti, poi veloci, fino ad incidere in maniera pesante e martellante per una buona mezz'ora. Il pubblico si scalda pian piano, fino ad essere completamente rapiti da un'atmosfera surreale, aiutata dalle luci soffuse del set. Non è semplice descrivere uno show dei Motorpsycho! Immaginate un muro di suoni creato da soltanto tre persone. I cambi di tempo sono numerosi, come lo sono gli strumenti che mano a mano i nostri utilizzano all'interno dei diversi pezzi della setlist. Si passa da song piuttosto recenti, fino a gemme del passato di una bellezza unica. Che dire di una "Spin, spin..." cantata da un pubblico sempre più entusiasta, da una "Watersound" o una "No evil"? Tutto il set funziona... e solo dopo i due bis, conclusi con le urla di "Nothing to say", ci si rende conto che siamo qui davanti a loro da quasi tre ore. I Motorpsycho appaiono soddisfatti. Il loro pubblico lo è decisamente di più!
Fuori dal locale un acquazzone di inizio estate bagna Bologna fino alle fondamenta. La musica dei Motorpsycho continua a girarmi nelle orecchie. Che serata!

Setlist:

Big Black Dog
Un chien d'espace
Lacuna/Sunrise
Year Zero (A damage report)
Running With Scissors
I.M.S.
Spin, Spin, Spin (Terry Callier cover)
Wearing Yr Smell
Watersound
No Evil
Whole Lotta Diana
Through The Veil
Junior
Feedtime

Encore:
Feel
Nothing to Say

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