23 novembre 2016

Amon Amarth + Testament (Milano, Alcatraz 21.11.2016)

Due giorni dopo il concerto degli Europe a Roma, non potevo non andare a vedere gli Amon Amarth a Milano, con una spalla di lusso come i Testament. Il gruppo di vichinghi capitanati dal corpulento Johan Hegg è sempre stato mio oggetto dei desideri; vuoi che ho sempre avuto la curiosità di vedere un gruppo simile in sede live, vuoi che adoro la cultura e la storia vichinga, vuoi che devo vederli per forza! Gli AA erano da diverso tempo nel mio mirino... e ho approfittato della trasferta romana per poterli finalmente vedere in un double un po' atipico ma efficace (Amon + Europe. nda).
Gli Amon Amarth fanno un genere piuttosto particolare! Non è "viking metal", non è "death metal", o almeno nel senso classico del termine. Il loro genere mi sembra un thrash melodico cantato in un growl nemmeno tanto pesante, ma questa affermazione può avere il tempo che trova! I loro lavori sono comunque interessanti... e dal vivo non devono essere affatto male, visto le recensioni sempre positive presenti sulle migliori testate web del genere.
Ad aprire il concerto odierno all'Alcatraz di Milano sono i Grand Magus, che ovviamente mi perdo volontariamente. Il mio arrivo è previsto un po' prima dei Testament, ovviamente occupando le prime file questa volta davanti ad Eric Peterson. Ho visto i Testament qualche mese fa sempre a Milano, nella data estiva al Circolo Magnolia da headliner (leggi qui!). Il gruppo di Chuck Billy non ha certo bisogno di presentazioni; semmai bisognerebbe chiedersi come mai gli headliner questa sera non siano loro, visto l'importanza del gruppo in questione. Continuo a ripetermi, anche se lo avevo già fatto nel post precedente dedicato al loro concerto, come sia possibile che un gruppo del genere non abbia il giusto riconoscimento a livello di pubblico che hanno invece i loro "cuginetti" Megadeth o Slayer, tralasciando le star mondiali a livello dei Metallica. Ma non mi va di ripetermi nei miei futili discorsi e passiamo invece al live di questa sera.

La scenografia dei Testament è ispirata al loro ultimo, eccellente lavoro: "Brotherhood of the snake". L'album è ottimo, sempre quel vecchio thrash capace di entusiasmare i fan della old school. Ed è proprio la titletrack ad aprire il loro potente show. Chuck è sempre in ottima forma: un bisonte con il classico timbro di voce che abbiamo imparato ad amare in tutto questo tempo. Scandisce ogni pausa mimando i riff di chitarra con l'asta corta del suo microfono, come ormai è diventato un suo classico modo di fare. Skolnick e Peterson, i due chitarristi, non si risparmiano nel macinare quel sound che ancora oggi regala emozioni ad ogni thrasher che si rispetti. Che dire della sezione ritmica DiGiorgio - Hoglan? Perfetta! Il nuovo album appare prepotente sulla setlist di sole dieci canzoni: tre di "Brotherhood", 4 classici, 3 del nuovo corso, ormai legate per sempre ed imprescindibilmente in una loro gig. Dobbiamo aspettare "Disciples fo the watch" per vedere i vecchi Testament (Obey!!!). Insieme a "The New order" e alle immancabili "Into the pit" e "Over the wall" costituiscono lo zoccolo duro di un fan della vecchia scuola. "The Formation..." chiude un set pressoché perfetto anche se corto, con qualche mancanza (Practice what you preach?) che si fa sentire. E' sempre bello comunque vedere i thrashers della Bay Area in azione...

Cambio di set, palco completo, arrivano gli Amon Amarth e tutto il loro bagaglio vichingo! Un breve intro anticipa l'arrivo sul palco della band, che si è portata dietro la maggior parte della sua scenografia: la batteria si trova in alto al centro, proprio sopra un enorme elmo vichingo con due corna. Ai lati due doppie scalinate che permettono di passare da una parte all'altra per la parte superiore, dietro la batteria. Un enorme telone in sottofondo ci porta all'interno del mondo di "Jomsviking" e di tutto quello che è legato alle tematiche tanto care agli AA. Il pubblico si scalda, si parte con "The Pursuit of Vikings". Gli AA hanno ormai un grosso seguito, conquistato con una carriera che parte da fine degli anni 80. Non sono, insomma, gli ultimi arrivati, ma un gruppo che ha saputo costruirsi da se tramite dei lavori interessanti e un'impegno live al di fuori di ogni dubbio. Che cosa ci si può aspettare da un loro show? Innanzitutto che appaiano guerrieri vichinghi armati di scudo tondo crociato, spade, archi, picche con rune, duelli all'arma bianca e molto altro. Non manca neppure un dio dalla faccia da teschio con lunghe corna e mantello. Gli AA hanno curato moltissimo la loro scenografia nel corso del tempo ed hanno saputo legarla molto bene ai loro show, davvero potenti ed energici. Il leader Joahn Hegg si fa certo notare, con il suo vocione growl, la sua possente stazza ed il suo lungo corno legato alla cintura. Il loro show è davvero impeccabile, costituito da sei canzoni del nuovo album ed una serie di loro classici. Non mancano ovviamente "Raise your horns", con tanto di bevuta collettiva, e la finale "Twilight of the Thunder God", dove Johan impugna il Mjolnir di Thor per legnare il drago apparso sulla destra del set (una testa enorme di cartapesta. nda). Tanto pathos, tanto impegno da parte della band svedese per non sfigurare davanti al proprio pubblico.
Lo show chiude dopo una robusta mazzata data da due band davvero valide (tre, se vogliamo includere gli opener) al pubblico italiano. Fuori dall'Alcatraz, intanto, imperversa il freddo, la pioggia e i tuoni in perfetto clima scandinavo, portato sicuramente dagli AA per fare da ulteriore cornice al loro show.

Due band svedesi viste in pochi giorni, anche se di genere completamente differente. Deve essere una sorta di record, dopotutto!


Setlist Testament

Brotherhood of the Snake
Rise Up
The Pale King
Disciples of the Watch
The New Order
Dark Roots of Earth
Stronghold
Into the Pit
Over the Wall
The Formation of Damnation

Setlist Amon Amarth

The Pursuit of Vikings
As Loke Falls
First Kill
The Way of Vikings
At Dawn's First Light
Cry of the Black Birds
Deceiver of the Gods
On a Sea of Blood
Destroyer of the Universe
Death in Fire
One Thousand Burning Arrows
Father of the Wolf
Runes to My Memory
War of the Gods

Encore:
Raise Your Horns
Guardians of Asgaard
Twilight of the Thunder God

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