13 dicembre 2016

Iggy Pop - "Post Pop Depression - Live at the Royal Albert Hall" (DVD+CD 2016)

Qualche volta ho bisogno di rinfrescarmi la memoria per ricordarmi chi è effettivamente il migliore di tutti! Acquisto raramente dvd di concerti, ma qualche volte lo reputo proprio necessario vista la caratura dell'evento in questione. Un live di Iggy Pop può essere considerato tale, soprattutto se riguarda il tour intrapreso per promuovere quel "Post Pop Depression" uscito quest'anno in cui l'autore in questione ha ricevuto pareri positivi da tutta la stampa specializzata del settore. PPD è un grande album, ammettiamolo! La presenza di quel genietto di Joshua Homme al songwriting e alla chitarra ha giovato positivamente al Pop, regalandoci un album di quelli che hanno il sapore di "vecchio" ancor prima di uscire.
Da un grande album ci si può aspettare solo una grande tournée, ed ecco che questo dvd immortala efficacemente il tutto. Vedere Homme come spalla di Iggy è qualcosa di sensazionale; il cantante chitarrista dei famosi Queens of the Stone Age si amalgama bene con il background di Iggy. Le nuove canzoni si sposano bene con le vecchie hit del Pop, anche perchè, se diamo un'occhiata alla setlist, i due pescano quasi esclusivamente da "The Idiot" e "Lust for life", album di influenza Bowie. Niente brani di natura "Stooges", dunque... forse un po' fuori luogo da questo contesto così particolare.
Immaginate per un momento una band in stile swing con Iggy Pop davanti; questo è il concerto che andrete a vedere su questo dvd! Non pensiate, comunque, che il vecchio Iggy se ne stia con le mani in mano, fermo sul palco, indossando una giacca e dei pantaloni attillati per tutto lo show, perchè ciò non può proprio essere reale. Effettivamente il buon Iggy la giacca la indossa, ma dura soltanto le prime due canzoni, prima che si metta come sua consuetudine a petto nudo.
Veniamo comunque allo show. La Royal Albert Hall di Londra è magnifica: un teatro imponente, alto e dorato. Questa magnifica location costruita nel tardo 1800 ha ospitato tutti i grandi della musica: dai Led Zeppelin ai Queen, fino ai meno grandi e addirittura alle scamorze, come Baglioni e Ligabue. Una struttura imponente, nemmeno tanto capiente vista la sua mole. La storica Hall ha rischiato seriamente di crollare, quando Iggy, il 13 maggio di questo stesso anno, è entrato sul palco per cantare "Lust for life"! Movenze da iguana, solita sfrontatezza, "fuck" a non finire, il Pop mette subito in chiaro chi comanda. La band di Joshua Homme è vestita in stile swing, eleganti nei loro completi rossi luccicanti. Iggy avrà certo la sua veneranda età, ma come sempre fa mangiare la polvere alla nuova generazione in quanto presenza scenica durante un concerto. "Sister midnight" ci introduce nel periodo "The Idiot", seguita dalla nuova "American Valhalla". La giacca di Iggy finalmente viene accantonata da una parte, liberando il Pop da ogni oppressione. Iggy, come suo solito, non sta fermo un attimo: scatta da una parte all'altra, suda, sanguina, si butta in mezzo alla folla senza ovviamente smettere di cantare. Questo è il repertorio del grande Iggy Pop al completo! "Sweet Sixteen" non può mancare, anche se uno degli apici il buon Iggy lo raggiunge durante "Funtime", dove si butta in mezzo al pubblico, sanguina misteriosamente da una tempia e quasi perde i pantaloni, mostrandoci le sue mutande rosse perfettamente in tema con l'ambiente che lo circonda.
La folla è entusiasta: non manca qualche fan che lo abbraccia, anche salendo sul palco come alla conclusione di "Tonight", dove l'Iguana si becca un bel bacio in bocca da una fan. Le vecchie canzoni di Iggy ritornano qui al loro vecchio splendore, come l'ipnotica "Mass Production" o l'immortale hit "The Passenger", che non può non scuotere una Hall magnifica. "China girl", con una lunga chiusura di Homme e compagni, chiude la prima parte della show, riaperta dalla funerea "Break into your heart". Iggy scompare in mezzo alla platea durante "Fall in love with me", percorrendola tranquillamente tra baci e abbracci del suo pubblico. C'è spazio anche per una vera e propria chicca del suo repertorio: quella "Repo man" tratta dalla colonna sonora medesima, non certo uno dei brani più suonati da Iggy in tutti questi ultimi anni. "Paraguay" e la vecchia "Success" chiudono lo show, dove Iggy reclama i suoi meritati applausi fino alla fine, saluta e finalmente lascia il palco.
Se non avete mai visto il Pop durante un concerto, questa forse è la volta buona! Il fatto che poi sia accompagnato da una band di tutto rispetto comprendente il già citato Homme, Dean Fertita (sempre dei QOTSA), Matt Helders (batterista degli Arctic Monkeys), Troy Van Leeuwen (QOTSA) e Matt Sweeney non ha prezzo. "Post Pop Depression", suonato quasi per intero (tranne la sola "Volture".nda) si è amalgamato bene con il periodo più riflessivo della carriera di Iggy, dando a questo concerto un sapore completamente differente rispetto alle ultime apparizioni del Pop stesso. Capisco di essere molto di parte, ma Iggy, signori miei, è semplicemente unico!
Come qualcuno ha giustamente proclamato in passato: "Il Pop è la via, la verità e la luce!"



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