7 febbraio 2017

AC/DC - "Back in Black" (1980)

C'è davvero bisogno di un'altra recensione di "Back in Black" degli AC/DC? Sinceramente no, visto che stiamo parlando di uno dei dischi più importanti della musica rock, ma non solo... "Back in Black" è uno di quegli album che tutti conoscono: le sue hit principali sono state rese immortali non soltanto dalle storiche performance degli AC/DC in tutti questi anni, ma da serie TV, film, libri, jingle pubblicitari, recensioni e molto altro. Chi non ascolta gli AC/DC scuote la testa quando sente il ritornello di "You shook me all night long", riconosce le campane di "Hells Bells" ma soprattutto si scatena appena parte il riff iniziale della famosa title track.
Questo è dunque un mio piccolo omaggio ad uno dei "fondamentali" del rock, settimo album in studio degli AC/DC, ma anche l'LP più venduto al mondo dopo "Thriller" di Michael Jackson, secondo alcune fonti più o meno attendibili.
Cover nera, con in rilievo il logo della band e il titolo dell'album (questo naturalmente a seconda della versione in vostro possesso. nda), BIB è il naturale successore del mastodontico "Highway to Hell", ultima (purtroppo) opera della band australiana con il compianto cantante Bon Scott, sostituito dal "new boy" Brian Johnson. La dipartita prematura di Scott ha sicuramente influenzato tutto il processo creativo di BIB, rendendolo così unico e semplicemente inimitabile.
L'Album si apre con le campane da morto di "Hells Bells"; intro che rimarrà nella storia e ha il compito di introdurre questo album in maniera pressoché unica. L'arpeggio di Angus Young si sovrappone alle campane, anticipando l'ingresso degli altri strumenti. Riff importante, la voce di Johnson che si presenta ai fan della band, una sezione ritmica sempre impeccabile e un ritornello sputato a pieni polmoni fanno il resto. Difficile dimenticarla, una volta sentita. HB ancora oggi è un classico immancabile in tutti i live degli AC/DC, come del resto la discesa della campana che la accompagna. "Shoot to thrill" prosegue la marcia inarrestabile dell'album. Questa volta ci troviamo davanti ad una tipica canzone AC/DC, resa unica da un riff importante sempre nello stile creato dalla band stessa. Grande prova di Johnson, come della ritmica suonata dal "principe" Malcom Young. Un altro hit, subito dopo il brano di apertura del disco. STT è bellissima, per alcuni addirittura il pezzo migliore di tutta la loro carriera. Il finale della song è effettivamente uno dei più belli creati dalla band. "What do you do for money honey" riporta gli AC/DC sulla Terra. Sembra un vecchio pezzo, ed è il primo che non sfigurerebbe all'interno di uno dei lavori precedenti. Tutta la song è retta da un riff semplicissimo e dal suo ritornello accattivante. ma del resto è sempre stato questo il segreto del successo della macchina targata AC/DC. "Given the dog a bone", pur essendo un pezzo classico, è forse la più debole dell'album. Non è un pezzo da scartare, ma oltre al solito riff non va oltre e non fa nulla per essere ricordata in quanto ha più o meno la struttura del pezzo precedente. Intendiamoci: il pezzo minore degli AC/DC da un calcio sui denti a quello migliore di tante altre band! Arriviamo alla fine del lato A (si, a quel tempo c'erano i vinili. nda) con uno dei gioiellini dell'album: "Let me put my love into you", classico pezzo a carattere sessuale dell'album, quelli che piacevano tanto a Bon Scott. Intro favoloso che sfocia in un riff funereo. Ritmica semplice, dove la voce di Johnson racconta una storia di amore o di sesso. Ritornello accattivante, che ci riporta alle storielline in stile "Whole lotta Rosie". Uno dei pezzi migliori dell'album, escluse ovviamente le hits.
Il lato B inizia con la title track, la mitica "Back in Black". Chi non riconosce la canzone soltanto dai primi 3 secondi non sa minimamente di che cosa stiamo parlando, come del resto chi non riconosce quel riff particolare, uno dei più famosi della storia del rock. BIB piace a tutti, anche a chi di musica non capisce proprio un tubo! Il suo testo sembra uno scioglilingua, i versi di Johson fanno il resto. Vogliamo parlare dell'assolo, uno dei più belli di Angus? Purtroppo, insieme a "You shook...", questa canzone ce l'hanno fatta ascoltare fino alla nausea ovunque, perfino in uno dei più insulsi piano bar. Se non fosse così bella... "You shook me all night long" è il pezzo forte dell'album. E' la canzone più corta, ma forse la più famosa. Intro e riff portante, ritornello inimitabile, assolo indimenticabile. Non spenderò tante parole per questo pezzo, tra i miei preferiti di tutta la loro discografia. Alzi la mano chi non l'ha mai cantata (o provato a cantare, forse è meglio) almeno una volta. "Have a drink on me" ci riporta alla calma. E' destino che i primi due pezzi su ambo i lati riescano a trascinare tutto l'LP! Riff blueseggiante, è una song piuttosto classica e tipica dello stile AC/DC. Mi ha fatto piacere il suo ripescaggio in uno degli ultimi live della band. "Shake a leg" è un'altra di quelle sorprese che non ti aspetti dai fratelli Young! L'intro sa di già sentito, ma la parte centrale della canzone è davvero unica, come la prova di Johnson sul ritornello e il successivo giro di chitarra immediatamente successivo, capace di entrarti in testa e non uscirne più. Uno dei pezzi migliori dell'album, ascoltatela e capirete il perchè. BIB si conclude con "Rock and Roll ain't noise pollution": gran titolo, lenta, ipnotica, con un riff che segue il ritornello e sembra far parlare la chitarra. E' una delle tante sorprese di questo album. Pur risultando un po' ripetitiva, deve tutto al suo andare in puro stile blues! Un altro inno al r'n'r degli AC/DC, uno dei tanti ma uno di quelli che difficilmente si dimentica.
Da notare il fatto che sul retro della cover dell'album la successione delle canzoni risulta differente rispetto a quella reale presente sull'LP. Per promuovere il disco vennero girati addirittura sei videoclip, sette se si conta quello successivo di "Shoot to thrill" per la colonna sonora del film "Iron Man 2".

Tracks:
  1. Hells Bells – 5:13
  2. Shoot to Thrill – 5:18
  3. What Do You Do for Money Honey – 3:36
  4. Given the Dog a Bone – 3:32
  5. Let Me Put My Love Into You – 4:15
  6. Back in Black – 4:16
  7. You Shook Me All Night Long – 3:30
  8. Have a Drink on Me – 3:59
  9. Shake a Leg – 4:06
  10. Rock and Roll Ain't Noise Pollution – 4:15

Dieci canzoni. Un numero perfetto per un album perfetto. Dieci canzoni impeccabili di puro r'n'r! Tanti album vorrebbero suonare come "Back in Black", ma pochi ci riescono davvero.



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