5 febbraio 2017

Grog feat. Joe Perrino (Sassari, The HOR Club 04.02.2017)

E' la prima volta in assoluto che recensisco un concerto di Joe Perrino e soci, nonostante abbia perso il conto di tutte le volte che l'ho visto cantare, con o senza i Grog. I miei ricordi di Joe e della sua vasta carriera musicale arrivano fino agli Elefante Bianco (1994), formazione sarda che in passato (e tuttora! nda) ho amato alla follia. Le proposte interessanti in Sardegna, per quanto riguarda il panorama musicale, sono sempre state piuttosto scarse e decisamente poco numerose. Gli Elefante Bianco, provenienti dalla zona di Cagliari, erano una delle poche davvero importanti: due dischi all'attivo, di cui il primo una vera e propria pietra miliare, la presenza scenica di Joe Perrino, uno che sul palco ha sempre dato tutto se stesso, erano i due punti di forza principali della band, unita ad un sound granitico ed a un'impronta tecnica unica.
Sono passati gli anni, ma Joe Perrino (all'anagrafe Nicola Macciò) non è affatto cambiato. I suoi Grog, già da diversi anni, hanno raccolto la sua eredità musicale più pesante, rendendosi autori di un nuovo album dalle sonorità piuttosto vecchie ma sempre attuali, non perdendo quella aggressività che era il cavallo di battaglia della precedente formazione di Joe. Oltretutto i Grog sono sempre stati una formazione costituita da musicisti locali con un background musicale di tutto rispetto, facendo leva sull'esperienza e sulla tecnica di persone del calibro del "conte" John Solinas alla chitarra e di Jim Solinas alle tastiere. La sezione ritmica del gruppo è stata invece modificata lo scorso anno, dopo la dipartita del bassista Angelo Pingerna e del batterista Claudio Sechi, pertanto questa gig al The HOR risulta la prima in assoluto con la nuova formazione, nonostante la band sia ormai una abituè del locale sassarese. Approfondire la carriera di Joe Perrino e dei Grog in questo spazio richiederebbe decisamente troppo tempo e un articolo piuttosto lungo da parte mia, pertanto vado a soffermarmi direttamente sul concerto che i nostri hanno tenuto la notte scorsa in quel di Sassari.
Dopo i Rusty Punx, gruppo di apertura in stile punk rock con un'impronta Ramones decisamente marcata, i Grog sono saliti sul palco ben oltre l'una antimeridiana. Joe Perrino entra in sordina, vestito con uno stravagante abito nero che lo fa assomigliare ad un sacerdote di qualche setta esoterica. Non fatevi ingannare dalle apparenze, perché tenere fermo Joe su un palco, piccolo o grande che sia, è praticamente impossibile... come impossibile è il fatto che si tenga addosso il suddetto abito nero con gonna per tutta la durata del concerto. Bastano infatti poche canzoni per vedere Joe perfettamente a suo agio con stivaloni neri, fusò neri attillati e super aderenti, a petto nudo, mettendo in mostra il suo corpo completamente tatuato. Joe suda le proverbiali sette camice, anche se effettivamente non le indossa! Il suo cantato non si ferma nemmeno quando si arrampica sui piccoli amplificatori ai lati del palco, talvolta a rischio della propria incolumità fisica. Urla, salta, striscia, si piega sulla schiena come un rocker di vecchia data, come effettivamente lui è!
I Grog intanto gli stanno dietro: John, fisico imponente, macina riff come uno schiacciasassi, accompagnato dall'onnipresente hammond del bravissimo Jim Solinas. La nuova sezione ritmica pesta duro, rendendo difficile, almeno per ora, un paragone con quella vecchia ed inossidabile tenuta da Pingerna &Co. Nonostante la pessima acustica del The HOR, unico locale della noiosa Sassari che prova a scuotere la scena rock (ma non solo!) con un calendario di eventi di tutto rispetto, la potenza dei Grog ci spacca i timpani, facendo leva su una scaletta che spazia dal primo ottimo full-lenght della band (L'Esercito del male) ai vecchi successi di Joe soprattutto come Elefante Bianco, insieme ad un nuovo album imminente pronto per essere registrato.
Se i nuovi e più recenti pezzi mi piacciano, sono sempre (e non può essere altrimenti) i vecchi pezzi di Joe a trascinarmi definitivamente. Sentire in serie "Animale", "Rispettami", "Padre" mi fa tornare indietro nel tempo di parecchi anni. Sempre presente nei loro show la mia preferita "Crash", forse perché ispirata a un romanzo visionario del grande J.G.Ballard, autore di culto di science fiction a cavallo degli anni '60-'70. "Il Mostro" e "Mr.Tibbets", traccia presa dal secondo album dei soliti Elefante Bianco, chiudono le ostilità e ci lasciano tirare un po' il fiato. Ma non è finita: ultimi due bis e si conclude, stavolta definitivamente, lo show dei Grog al The HOR Club.
In un locale decisamente pieno, come per tutte le grandi occasioni, i Grog e Joe Perrino hanno ancora una volta fatto una grande gig. Non credo passerà molto tempo per avere un'altra occasione di rivederli dal vivo n qualche angolo della Sardegna. Aspettiamo fiduciosi...

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