28 febbraio 2017

Helmet (Cagliari, Fabrik 24.02.2017)

Non sono passate nemmeno 48 ore da quando ho visto (finalmente) gli Helmet al Legend Club di Milano, che subito si fa il bis! Sassari e Cagliari sono divise da più di 200 chilometri, ma vale davvero la pena rivedere il combo americano un'altra volta in così poco tempo. Gli Helmet approdano in Sardegna per la seconda volta, dopo che qualche anno fa, sempre al Fabrik, avevano portato con successo il tour di celebrazione del loro secondo album "Betty", finito sold out in poco tempo.

L'affluenza di oggi, a distanza di tre anni, non è da sold out ma piuttosto discreta, visto che il gruppo può sempre contare su uno zoccolo duro di fan, anche se sardi come in questo caso. Difficile credere che una band come gli Helmet non faccia sempre il tutto esaurito ovunque vada, ma del resto anche due giorni fa il Legend di Milano non era proprio strapieno. Il Fabrik di Cagliari è un buon locale per piccoli concerti, con una programmazione di spettacoli davvero degna di tutto rispetto. All'entrata del locale si possono osservare poster e flyer di concerti del passato e presente tenuti da gruppi come Marlene Kuntz, Afterhours, Hardcore Superstar, Paul Gilbert, Novembre, John Corabi, Ministri solo per citarne alcuni. La parte in fondo è dedicata ai concerti, con un palco abbastanza alto e discreto e una platea (senza sedie. nda) che tiene una capienza medio-piccola. Il Fabrik è tutto questo, ma anche molto di più! In continente (Italia, per chi non è sardo!) esistono molti piccoli locali che organizzano concerti di calibro esiguo, portando star internazionali di generi non certo popolarissimi. Mi viene in mente la sola Bologna, dove in questi anni diversi piccoli posti, circoli o club, si sono dati da fare organizzando concerti di tutti quei gruppi che altrimenti non avrebbero trovato posto altrove nel nostro paese. Anche piccolo-medie cittadine soprattutto al nord hanno sperimentato questa formula vincente, come ad esempio Pordenone, San Donà del Piave, Nonantola, Brescia e prima ancora Novara; non soltanto dunque città come Milano o Torino. A Sassari il solo The HOR Club prova a cambiare le regole del gioco, mentre a Cagliari risulta importante la presenza di locali come il CuevaRock e, appunto, il Fabrik.

Gli Helmet iniziano il loro show verso le 23, in sordina. Page e soci salgono sul palco e sparano otto canzoni di fila, senza prendere fiato. Poche parole, se non presentare la band, un cambio di chitarra e subito altri cinque pezzi. Il cantante chitarrista, rispetto allo show di due giorni fa a Milano, risulta taciturno e di pochissime parole. La loro carica, comunque, rimane invariata. La prima parte del loro set, comunemente diviso in due parti, vola via veloce, con una setlist piuttosto standard rispetto alle altre gig del tour.
La seconda parte, invece, rimane a libera espressione, dove il gruppo esegue altre sette canzoni ripescate tra i loro classici. Partono con una "Sam Hell", non chiudono con "Meantime", scelta che risulta piuttosto sorprendente, almeno dal mio punto di vista. Appena finito lo show, Hamilton si concede immediatamente a fotografie, autografi e a qualche breve scambio di opinioni, sempre con la sua solita disponibilità nei confronti dei suoi fan.

Bisogna dare atto agli Helmet che la qualità dei loro show rimane intatta, indipendentemente dal numero di persone a cui si trovano davanti. Peccato per l'esigua offerta di merchandising: se a Milano t-shirt e hoodies prendevano tutta una parete, al Fabrik la band, causa la presenza di un volo di linea, ha potuto portare soltanto due tipi di t-shirt, 4 cd, cappelli e bacchette usate. Niente felpe, cuffie, vinili e tutta la gamma di t-shirt a loro disposizione, lasciate in continente ad attendere il prossimo show.



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