26 febbraio 2017

Helmet (Milano, Legend Club 22.02.2017)

Non c'è niente di meglio di una corsetta salutare dopo un concerto per rimettersi subito in forma e partire di slancio! Finito il concerto dei Gotthard e dei Pretty Maids, ci è sembrata una brillante idea fuggire dall'Alcatraz, prendere la macchina parcheggiata anni luce dal locale di Via Valtellina e raggiungere il vicino Legend Club, quasi in tempo per vederci gli Helmet. La cosa ironica è che fra due giorni devo andare a Cagliari, Sardegna, per vedermeli tranquillamente al Fabrik... Ma si sa, perchè rinunciarci?


Sono passati eoni dalla prima e unica volta che ho messo piede al Legend e niente sembra cambiato: palco piccolo e basso, locale anch'esso piccolo, bancone bar illuminato a giorno. Tutto molto accogliente. Ad ogni modo, è perfetto per ospitare piccoli concerti! Il Legend non è affatto pieno anche se è presente una buona affluenza. Condizioni piuttosto diverse rispetto al concerto precedente dei Gotthard. In una cornice così piccola e quasi di famiglia, ci sono loro: gli Helmet. Il gruppo di Page Hamilton, tornato a nuova vita diversi anni fa, è sempre grande! Il nuovo album "Dead to the world" è buono, ma sinceramente non ricordo dischi brutti di questa band... Lo so! Niente è come "Meantime" e "Betty", primi due lavori della band. Tuttavia il quartetto americano ha sempre conquistato le mie simpatie, tanto da non riuscire a vederli mai dal vivo. In pochi giorni li becco per ben due volte: questo si chiama recuperare il tempo perduto...

Gli Helmet sono un autentico schiacciasassi! Hamilton maltratta la sua chitarra snocciolando pezzi nuovi e vecchi. Adoro il loro sound, misto tra hardcore punk, metal, alternative, groove e una vena rumorista che non è affatto male. Davanti a me vedo una band che avrebbe dovuto avere di più, ma che alla fine si è adagiata ad essere un gruppo di culto e quasi di nicchia. Con due album di esordio così buoni, tutti avrebbero immaginato un futuro più luminoso per una band con tanti meriti.
Il set degli Helmet è sempre diviso in due parti: una prima, programmata con una scaletta ben precisa che pesca soprattutto dall'ultimo album, una seconda, che nasce a sentimento. La prima parte comprende cinque pezzi da "Dead..." e altri dai lavori precedenti. I pezzi di "Betty" e del loro album di esordio, ovviamente, la fanno da padrone. Gli Helmet, una volta partiti, li eseguono in un sol boccone. Soltanto nella seconda parte dello show, Hamilton si dimostra ciarliero e in vena di scherzare: scandisce qualche parola non troppo elegante in italiano, prende in giro gli Aerosmith minacciando di fare una loro cover. Un fiume in piena! In tutto il suo divertimento, la seconda parte prende grandissimi pezzi come l'immancabile "Unsung", la semicountry "Sam Hell" e "The Silver Hawaiian" e "Milktoast", per chiudere con l'eterna "In the Meantime". Piccolo concerto, grande resa!
Ho sempre voluto vedere gli Helmet dal vivo e alla fine ci sono riuscito! Tutte le volte che hanno diffuso le date dei loro tour, per un motivo o per l'altro sono stato sempre impossibilitato ad andarci. Per questo, fra due giorni, do appuntamento a Page al Fabrik di Cagliari. Lui sorride, si concede per una foto o per un autografo, percorre la sua strada...


Setlist

You Borrowed
Life or Death
See You Dead
Ironhead
Bad News
Red Scare
Street Crab
I ♥ My Guru
Pure
In Person
Drunk in the Afternoon
Wilma's Rainbow
Crisis King

Encore:
I Know
Milquetoast
Sam Hell
Rollo
Unsung
Give It
The Silver Hawaiian
In the Meantime

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