26 marzo 2017

Afterhours (Bologna, Estragon 14.03.2017)


L'anno scorso ho perso la data degli Afterhours a Bologna in quanto coincideva, sfortunatamente, con quella degli Who all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno. Poteva essere un'occasione per poter sentire dal vivo le canzoni del nuovo album "Folfiri o Folfox", ma la scelta era ovviamente obbligatoria: non mi sarei perso Pete Townshend per tutto l'oro del mondo! Un nuovo tour invernale del 2017, questa volta indoor, mi ha permesso fortunatamente di recuperarla, sempre nella solita Bologna. L'Estragon è ormai una casa per il gruppo di Manuel Agnelli, tanto che non si tratta affatto della prima volta per il sottoscritto in questa location.
L'affluenza è buona e non mi stupisce affatto! Sono lontani i periodi in cui la band era considerata alla stregua di un eccellente gruppo underground. La loro partecipazione prima a Sanremo, poi successivamente di Agnelli come giudice a X Factor, li ha permesso di diventare una delle band più seguite del panorama rock italiano, andando a conquistare anche i cuori delle masse. Quelle, intendiamoci, che vanno a vedere anche i Modà ed i Negramaro... Non voglio togliere nulla al valore degli Afterhours, anche perchè il successo se lo sono guadagnato con una serie di lavori eccellenti del loro passato. "Hai paura del buio" rimarrà sempre uno dei migliori album mai prodotti in suolo italico, ma anche i lavori precedenti e seguenti hanno lasciato il segno.
Ho perso la data del tour precedente, ripeto, e me ne rammarico! Il nuovo tour del 2017 ha cambiato la setlist a favore del nuovo album, più presente rispetto alle date del 2016 in cui facevano capo canzoni come "Strategie", "Pop" o "Varanasy baby". La nuova presenta, si, alcune novità, ma ignora album come "Germi" e il gioiellino "Hai paura del buio", da cui è tratta la sola, immancabile "Male di miele".
Nonostante la notorietà acquisita, gli Afterhours rimangono sempre un grande gruppo dal vivo. Poche, pochissime parole, ma tanto impegno e tante canzoni. Il nuovo album, ripeto, la fa da padrone, sintomo di un lavoro in cui si crede parecchio. Ogni tanto fanno capolino le vecchie canzoni, come "...piccola iena" e "La sottile linea bianca", maggiormente apprezzate dal pubblico. Da "Padania" ci sono tre canzoni, ormai entrate di diritto tra i loro classici. "Tutti gli uomini del presidente", cantata da Dellera, è un ottimo ripescaggio, come del resto la slow song "Ci sono molti modi", anche se disturbata da un allarme antincendio entrato in funzione chissà perchè (sarà stata la sigaretta di Dellera?. nda)... "Bye bye Bombay", ma soprattutto la conclusiva "Quello che non c'è", promuovono gli Afterhours in un Olimpo che hanno meritato dopo una carriera onesta, al contrario di diversi artisti italiani che si muovono sempre dentro i soliti, facili cliché. Continuo a preferire la loro vecchia scuola, vero, ma i gruppi, in particolare loro, tendono a maturare con il tempo, alla ricerca di un nuovo sound o di un qualcosa di differente. Staremo a vedere dove li porta la loro ricerca musicale, divisa tra il loro gruppo di punta e i loro progetti paralleli.


Setlist

Né pani né pesci
Qualche tipo di grandezza
Oggi
Il mio popolo si fa
Ballata per la mia piccola iena
La sottile linea bianca
San Miguel
Musa di nessuno
Non voglio ritrovare il tuo nome
Ti cambia il sapore
Cetuximab
Grande
Costruire per distruggere
La tempesta è in arrivo
Noi non faremo niente
Se io fossi il giudice
Folfiri o Folfox
Fra i non viventi vivremo noi
L'odore della giacca di mio padre

Encore:
Male di miele
La verità che ricordavo
Tutti gli uomini del presidente
Bye Bye Bombay

Encore 2:
Ophryx
Padania
La vedova bianca
Ci sono molti modi

Encore 3:
Quello che non c'è

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