27 maggio 2017

KISS + RavenEye (Casalecchio di Reno, Unipol Arena 16.05.2017)

"This is my music, it makes me proud! These are my people... and this is my crowd" ( from "Crazy Crazy Nights" - KISS)

Prima di morire, dovevo vedere ancora una volta i KISS! Lo sapete: ci sono gruppi che una volta non basta mica, anche se ho la brutta abitudine di prendere questo assioma un po' troppo alla lettera. Ho visto i KISS diversi anni fa a Milano, Forum, durante il "Monster" tour. Due anni fa dovevo andare a rivederli nella cornice magica dell'Arena di Verona, ma per cause lavorative l'ho dovuto saltare all'ultimo momento. Questa volta sapevo che sarebbe stata l'ultima occasione, anche perchè non penso che Paul Stanley dopo questo tour continui. Si, il grande Paul, per me sempre un mito, ha ormai le pile scariche, almeno dal punto di vista vocale. La sua presenza scenica, quella che ha fatto impazzire milioni di ragazze in tutti questi anni, è ancora intatta... ma la sua voce inizia ad avere dei seri problemi, tanto che diverse volte i suoi compagni gli sono dovuti venire in soccorso.

L'Unipol Arena non è sold out stasera, anche perchè il pubblico si è diviso tra questa location e quella di Torino. I KISS non mancano da tanto in Italia, oltretutto la presenza di numerosi concerti negli ultimi mesi costringe il pubblico a fare delle scelte importanti, almeno dal punto di vista economico.
Riguardo allo show dei KISS... beh, quello rimane sempre unico! Volete vedere il grande Gene Simmons, aka The Demon, sputare fuoco dopo "Firehouse"? OK! Volete vederlo sputare sangue dopo il solito assolo di basso, librarsi nell'aria e cantare "God of thunder" a diversi metri dal suolo? Anche qui Gene non delude. Se poi aggiungiamo i fuochi (tanti!), i coriandoli sparati senza pietà durante "R'N'R all nite", tanto da riempire il parterre come un uovo, o Paul trasferirsi nel mezzo dell'arena in una piattaforma centrale per cantare "Psycho Circus" e "Black Diamond" (le migliori dal punto di vista vocale per il singer. nda), abbiamo la certezza che i KISS sono uno di quei gruppi che non deludono.
Il loro concerto si è aperto con una "Rock'n'roll" sparata dagli altoparlanti dell'Unipol Arena. Il gigantesco telo nero con il logo dei KISS si è finalmente abbassato ed ecco che Paul, Gene e Tommy scendono dall'alto sopra una piattaforma, che li porta proprio al centro dello stage. Si inizia con "Deuce". Paul ha una chitarra di tre colori: rosso, bianco e verde, in omaggio all'Italia. Gene è il più maestoso di tutti: alto, con due zeppe a forma di mostro ed il solito completo che lo fanno apparire come il demone con cui si è costruito un'intera carriera. Lingua in fuori, trucco pesante, ammicca verso le ragazze nella folla, anche se, con un gesto verso l'anello che porta al dito, mostra a malincuore i suoi doveri coniugali. La sua lingua è ormai un must, un simbolo del rock, seconda forse solo al logo degli Stones. Le sue chitarre basso, anche quella a forma di ascia, vengono continuamente lucidate con quella lunga protuberanza che si trova dentro la bocca... I KISS si sa, sono pura esagerazione ed intrattenimento! In ogni canzone accade qualcosa, vi è un particolare effetto; non ho dimenticato la mitica pedana idraulica che fa alzare la base della batteria, vecchio effetto degli ancor più vecchi KISS di era Criss. Tommy Thayer fa  capolino diverse volte dalle mie parti (sono proprio davanti a Gene, sulla sinistra. nda); sicuramente bravo, ma Ace era tutta un'altra cosa. La chitarra di Tommy fa fiamme e scintille, trucco che si porta dietro ormai da tantissimi anni. Il palco dei KISS è un circo, tutto illuminato da tanti colori fino alla parte più alta. Le canzoni si susseguono una dietro l'altra, con Paul che vuole il calore della sua folla e non smette mai di incitarla. E' un vero show man: a lui vanno perdonate le stecche ed un affanno che si porta dietro nel cantare già da qualche anno. "I love it loud" ci fa impazzire, come "Shout it out loud". La setlist è piuttosto varia e propone qualche brano differente, oltre ai soliti grandi classici. Riesco a beccare per la seconda volta "Crazy nights", pezzo dell'era unmasked che adoro! Lo show scivola via. Sono l'unico sfigato che non riesce a prendere nemmeno un plettro, nonostante la band ne abbia le chitarre praticamente ricoperte... Arriva il bis veloce, con l'immancabile "I was made for lovin' you", impossibile che qualcuno non la sappia, e la bellissima "Detroit rock city".
Tutto finito, come un lampo! I KISS ti rimangono impressi nella mente, te li porti a casa. Essere a pochi metri da Gene Simmons da una qualche vibrazione. Il mondo è pieno di dei, ma questi sono davvero troppo potenti e soprattutto sono reali. I concerti rock sono le nostre messe, noi i loro devoti servitori... di noi stessi! Un'altra crazy night è andata... e non sarà la sola fortunatamente.

Non è finita! Non ho ancora menzionato i RavenEye, gruppo di supporto che ha fatto un grandissimo show. Non li conoscevo, ma sono piuttosto felice di aver avuto l'opportunità di vederli. A loro do un grande arrivederci, da qualche altra parte, in qualche altro posto. Per i KISS, invece, è sicuramente un dolce addio...


Setlist KISS

  Rock and Roll (Led Zeppelin song)
Deuce
Shout It Out Loud
Lick It Up
I Love It Loud
Firehouse (Gene spits fire)
Shock Me
Guitar Solo
Flaming Youth
Bass Solo (Gene spits blood and flies)
God of Thunder
Crazy Crazy Nights
War Machine
Say Yeah
Psycho Circus (Paul flies out to stage in… more )
Black Diamond (Paul returns to main stage as… more )
Rock and Roll All Nite (Paper raining all over crowd)

Encore:
I Was Made for Lovin' You
Detroit Rock City
  God Gave Rock 'n' Roll to You II

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