26 settembre 2017

The Rolling Stones (Lucca, Mura storiche 23.09.2017)

Mick Jagger, Keith Richards, Ron Wood e Charlie Watts: quattro nomi che sono sinonimo di rock, di quello più puro ed ancestrale. I Rolling Stones, si sa, sono il rock per antonomasia, come del resto i Led Zeppelin oppure i Deep Purple. La band di Keith Richards, a distanza di anni, tiene ancora botta, organizzando tour infiniti, girando il globo e continuando a stupire milioni di fan di tutte le generazioni senza badare alla loro età, infischiandosene di tutte le leggi della natura. Questi quattro "vecchietti", ancor oggi, danno da mangiare alle band di nuova generazione. Basta guardare come si muove Mick sul palco: non sembrerebbe uno pronto per l'ospizio più vicino a casa vostra! Gli Stones sono uno di quei gruppi da vedere almeno una volta  nella vita. Qualche anno fa persi la scomoda data romana al Circo Massimo per ovvi motivi lavorativi, ma quest'anno il biglietto per Lucca non potevo certo non timbrarlo. Tanta attesa, troppa, per uno di quegli eventi di cui non puoi fare a meno, rimembrando che, vista la loro età, questa può essere effettivamente l'ultima occasione per vederli in giro... Poi, chi lo sa! Per adesso sono gli altri a morire...
Lucca, città murata toscana famosa per il suo festival Lucca Comics (ma non solo. nda), diventa per un giorno la capitale italiana del rock! Non so il perchè di questa data proprio qui, ma quest'anno devo dire che la Toscana in quanto a organizzazione di concerti ha data da mangiare alle più blasonate Milano e Bologna (Roma non la conto neppure!). La location è alquanto suggestiva: un enorme spazio a ridosso delle mura cittadine: potenza della bellissima Toscana! I controlli all'ingresso sono severi ma giusti anche se, vista la presenza di alcune borse all'interno dell'area non proprio così piccole, fa nascere qualche dubbio. La location è stata suddivisa in diversi settori che vanno dal solito prato gold, dove ovviamente sono posizionato, a un prato sud, tribune varie in fondo e ai lati del palco. Sono presenti addirittura dei posti riservati sopra le mura. Il prato gold è piuttosto ampio, forse troppo. La visuale, per tutte le altre zone, doveva essere sicuramente piuttosto limitata ai soli maxischermi, ma a qualcuno piace così... Sono rimasto piacevolmente sorpreso dall'affluenza pre e post concerto; non abbiamo fatto fila ne ad entrare ne ad uscire dalla città, cosa alquanto strana vista l'enorme affluenza di pubblico (qualcuno mormora 60 mila, altri solo 50).
Il palco è enorme, con quattro maxischermi con il logo degli Stones che torreggiano su tutti i presenti. Mi trovo sulla sinistra a qualche metro dalla transenna, proprio sotto una delle gigantesche lingue. Il gruppo di supporto inizia a un quarto alle otto di sera: The Struts. Buon rock'n'roll molto orecchiabile, un singer che fa di tutto per catturare l'attenzione di un pubblico che non è certo il suo. La loro prestazione è buona, anche se avrei gradito come al solito più canzoni e meno giochini con il pubblico. Sono abbastanza trascinanti, lo devo dire, ma da qui ad affezionarmici ne passa...
Tutti attendono le 21. Anche se con qualche minuto di ritardo, lo stage si colora finalmente di blu, dando il via ad un motivetto nell'aria piuttosto conosciuto anche dai profani di musica rock. "Sympathy for the devil" apre le danze. I diabolici quattro, insieme ai loro turnisti, salgono sul palco. Se avete visto qualche ultimo live degli Stones, potete vedere come non siano affatto cambiati, nonostante qualche ruga in più. Mick è sempre Mick, balletti compresi, un dio in terra carico di tutto l'autocompiacimento possibile! Ronnie e Keith rimbalzano da una parte all'altra del palco, sembrando quasi due giovincelli che hanno tanta voglia di divertirsi. Charlie, camicia bianca, impeccabile dietro il solito, minimale set di batteria, tiene il tempo dritto sulla propria schiena. Come fare a descrivedere un set intero degli Stones ? Da "It's only r'n'r" a "Tumbling dice", passando per le cover blues dell'ultimo album. Tra un'armonica espressa dal solito, elegante Jagger, si arriva alla sorpresa della serata: una "Con le mie lacrime (As tears go by)" interpretata da Mick in un italiano stentato ma efficace. Per tutta la durata dello show il buon Mick si rivolge al pubblico con tante frasi in italiano, o almeno ci prova. Anche Keith, durante il suo momento, esclama un "Alla faccia di chi ci vuole male" che strappa più di un sorriso a tutti i presenti.
La canzone scelta dal pubblico questa sera, tra quattro grandi classici, risulta "Let's spend the night together", ottima! Mick ogni tanto fa su e giù, come suo solito, nella passerella davanti al palco, dimenandosi in uno dei suoi curiosi balletti che lo hanno reso famoso. Solo Ronnie, rispetto a tutti gli altri, segue il suo compagno di band saltellando avanti e indietro, quasi per non rubare la scena al grandissimo singer. Il tempo passa... "Paint it black" e "Honky Tonk..." vengono accolte calorosamente. Richards canta su due pezzi, tra cui la bellissima "Happy". Il finale è tutto un delirio, da "Street fighting man" a "Start me up", "Brown sugar" e "Satisfaction", pezzi in cui la band allunga fino all'inverosimile il brodo. Ma si sa, gli Stones possono tutto! "Gimme shelter", cantata da Jagger in duetto con la corista nera, e "Jumping Jack Flash" chiudono lo show, con l'immancabile set di fuochi d'artificio.
Un concerto degli Stones è sempre un grandissimo evento. Ogni pezzo è unico, perchè unica è l'interpretazione data dai loro stessi interpreti. Chiamarli "dinosauri" è inappropriato, vista la loro presenza scenica sul palco. Volete mettere, poi, trovarsi a pochi metri da gente di questo genere?
Un altro mattone nel muro. La stagione sembra volgere al termine, anche se ancora qualche concerto da qui a dicembre non si fa attendere. Gli Stones, però, sono un'altra cosa...

Non parlo dell'organizzazione del concerto. Per quello, provate a leggere tutti i post che trovate su internet. Fortunatamente avevo il biglietto Gold, ma ho dovuto spendere per vedere qualcosa. Diversamente è stato per tutte quelle persone che hanno comprato altri tipi di biglietti, anche se meno cari del mio, ma non hanno visto niente, oppure hanno visto poco. Un concerto non si guarda dai maxischermi; per quello si può stare tranquillamente a casa, anche se così non si può dire il fatidico "Io c'ero!". In Italia, purtroppo, l'organizzazione rispecchia la situazione del nostro Paese. Non meravigliatevi, dunque, se vi consiglio caldamente di andare all'estero, se potete. Altrimenti preparatevi a spendere per ottenere un posto migliore e a sopportare i continui disagi creati da un organizzatore che non ha visto concerti nemmeno all'oratorio.

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Setlist

Sympathy for the Devil
It's Only Rock 'n' Roll (But I Like It)
Tumbling Dice
Just Your Fool (Buddy Johnson and His Orchestra cover)
Ride 'Em on Down (Jimmy Reed cover)
Con le mie lacrime (As Tears Go By) (last verse in English)
Let's Spend the Night Together (by request)
You Can't Always Get What You Want
Paint It Black
Honky Tonk Women (followed by band introduction)
Happy (Keith Richards on lead vocals)
Slipping Away (Keith Richards on lead vocals)
Miss You
Midnight Rambler
Street Fighting Man
Start Me Up
Brown Sugar
(I Can't Get No) Satisfaction

Encore:
Gimme Shelter
Jumpin' Jack Flash

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