28 settembre 2017

Voivod (Bologna, Freakout Club 27.09.2017)

Quest'anno, oltre agli Stones, sono riuscito a recuperare anche un altro concerto che mi ero perso negli anni precedenti: quello dei Voivod! E' vero che i Rolling Stones e i Voivod sono due pianeti diversi, ma lo scorso anno ho avuto una serie di vicissitudini negative che mi hanno portato a saltare forzatamente il loro concerto, da me atteso con trepidazione. E' vero anche un altro fatto: gli Stones non li avevo mai visti prima, i Voivod si! Ma che volete: al rock non si comanda! Il quartetto canadese, già presente in terra italica lo scorso anno, non ha ricevuto in quel di Bologna un'affluenza cospicua, tanto che hanno dovuto spostare il concerto nel più piccolo Freakout Club, location di davvero modeste dimensioni. Ma, come per il live dei Sick of it All dello scorso anno, i concerti migliori si hanno proprio in questo tipo di locali. Poca gente, vero, ma buona!

Ho già parlato del FOC in un post precedente. Il locale è più piccolo di casa mia. Il palco si trova in una stanza di modeste dimensioni in un palazzo sotto un cavalcavia e di fianco alla ferrovia bolognese. Si, è piccolo, ma porta dei nomi che farebbero impallidire i piccoli centri del sud Italia. Non c'è il caldo afoso di luglio o agosto, ma la temperatura, una volta che lo show inizia, sale vertiginosamente. Non è aerato e le luci fanno da bollitore continuo. Sul palco si suda il doppio, ma questo non ha mai fermato i gruppi veri che sono venuti qui a suonare. Prima dello show Away, il batterista, si sistema tranquillamente il drum kit sul minuscolo palco. Sembra di essere tutti qui a vedere una band locale, se non fosse che quella band è un gruppo cult del metal canadese.
Finalmente inizia! "Killing technology" ci riporta indietro di parecchi anni fa. Snake è in forma ed è matto da legare come sempre. Suda, scherza con il pubblico; basta guardare tutta la gamma delle sue facce per capire che di testa non sta tanto bene... I Voivod sono ormai una perfetta macchina da concerto: si troverebbero a proprio agio davanti a 300 persone, un po' come oggi stesso, o davanti ad una nutrita folla da festival. Away pesta forte dietro la batteria. Io sto davanti a Rocky, gentilissimo, con il suo basso proprio davanti al mio muso. Il palco è davvero basso; i Voivod stanno suonando praticamente affianco a noi! Se da un lato ci troviamo costipati dentro una stanza, con un volume assordante buttato fuori da un impianto non sempre perfetto, dall'altra la partecipazione del pubblico è a mille! Cori di tutti i tipi incalzano Snake, che non può fare a meno di gasarsi. Il biondissimo Chewy spara assoli a non finire, peccato trovarmelo davanti così poche volte.
Riguardo alla setlist, si va dal vecchio al nuovo. La storia dei Voivod passa in un'ora e mezza di show. Per me è tanto sentire "The Prow", tratta da quel gioiellino che è il tanto criticato "Angel Rat". Un pensiero non può non andare al grande Piggy, chitarrista storico che non c'è più. I Voivod, si sa, sono andati avanti, producendo album modesti ma sempre accettabili.
Chiude lo show "Silver machine", non "Overreaction" rispetto alle scalette precedenti.

Sono questi i concerti che adoro! Piccoli, ma con tanta energia dentro. Rientro a casa sudato, nella mia Ferrara. Doveva essere una serata tranquilla, una come tutte le altre. Si è trasformata in qualcosa di speciale... come i Voivod.


Gallery & Setlist









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