6 novembre 2017

Nick Cave & The Bad Seeds (Padova, Kioene Arena 04.11.2017)

Ci sono pochi concerti ormai che riescono a suscitare nel sottoscritto emozioni forti. Questa estate, vero, ho potuto vedere finalmente artisti del calibro di Rolling Stones, Guns n'Roses e Depeche Mode, tanto per citarne alcuni. Ma, in tutta onestà, lo spettacolo di questa sera è andato al di sopra di tutte le mie aspettative.
Non conosco bene la discografia di Nick Cave e dei suoi Bad Seeds. Conosco le canzoni più importanti e spesso accendo YouTube e metto uno dei suoi pezzi, tanto per tenermi compagnia utilizzando la giusta atmosfera. Sapevo che avrei assistito ad un grande show, ma che fosse di un livello davvero alto... beh, questa è stata la vera sorpresa. In passato sono riuscito a perdermelo per ben due volte, ma per questo giro avevo promesso a me stesso che non me lo sarei lasciato sfuggire a qualunque costo. Nonostante dunque la presenza, nello stesso giorno, di altri due concerti importanti, optare per Nick è stata la scelta più azzeccata e spontanea, una delle poche della mia vita.
Il concerto è iniziato non proprio con i migliori auspici: ho preso dei biglietti all'ultimo momento da un'altra persona che li vendeva, dunque non ho potuto optare per il mio solito parterre. Il posto, situato nelle tribune laterali, non era lontano dal palco ma, ahimè, era illuminato da ben due fari puntati sulle nostre facce per tutta la durata dello show (o quasi). Non ho mai sopportato la Kioene Arena come location, ma questa è veramente la goccia che fa traboccare il vaso. L'incompetenza tutta italiana del tecnico delle luci risulta classica. Abbiamo dovuto abituare i nostri poveri occhi alla situazione e nonostante tutto goderci lo show. Ma Nick Cave, fortunatamente, ha saputo addolcirci la pillola.
Non c'è gruppo spalla, dunque dopo le 21 lo showman australiano è salito sul palco sulle note di "Anthrocene". Nick ci mette molto poco a scaldarsi e con lui il suo pubblico. Curioso come passi quasi tutto lo show su una passerella antistante lo stage, divisa da questo da un "fossato" di sicurezza che il cantautore deve scavalcare in ogni suo passaggio tra il palco e la passerella. La maggior parte dello show viene tenuto da Nick a contatto con il suo pubblico, quasi fosse uno sciamano che da la benedizione ai suoi fedeli. Alle sue spalle i Bad Seeds, una band di musicisti non certo alle prime armi, eseguono le musiche e tengono le redini al comando del loro frontman.
Descrivere Nick è semplice: abito e camicia, fronte ampia con capelli tirati all'indietro, sguardo spiritato. La sua voce, non soltanto per il suo caratteristico timbro, è unica, sia in canzoni lente dove ci mette tutto il cuore, sia in sperimentazioni di tipo rumoriste che si scontrano con la parte della sua carriera più soft. La setlist è incentrata soprattutto su " Skeleton Tree", segue tutta una serie di classici presi da diversi album della sua prolifica carriera. Le sue esagitazioni sul palco si alternano con le sue incursioni al piano, dove per esempio esegue una struggente "Into my arms" che incanta il pubblico dell'arena. Ma gli episodi che potrei citare sono davvero tanti... "Red Right Hand" è magnifica, come "Distant sky" cantata in duetto con la voce femminile (sullo schermo) di Else Torp. Ma il concerto deve ancora dare il meglio di sè...
I bis iniziano con una "Weeping Song" da panico. Nick scende in mezzo alla folla, la attraversa e si piazza sopra un banco sul lato sinistro del palco. Da lì guida il suo pubblico, proprio in mezzo all'arena. Cave non disdegna di parlare e scherzare con le persone in qualsiasi momento, cercando il contatto ed interagendo con loro, annullando il distacco che si crea inevitabilmente tra pubblico e artista. Ma come se questo non fosse abbastanza, l'esecuzione di "Stagger Lee" risulta ancora più singolare. Nick invita le persone a salire sul palco, provocando un esodo dalle prime file allo stage, costringendo le persone a scavalcare la passerella ed il "fossato" per salire su di esso. La song è stata eseguita con Cave in mezzo alle persone: lui sulla passerella, con davanti e dietro il suo pubblico, guidando i cori come un direttore d'orchestra. Successivamente sale sul palco, fa alzare e sedere la folla, canta in mezzo a loro (sempre sullo stage) un'ipnotica "Push the sky away".
Il concerto è finito. Nick si allontana dalla folla, che lo saluta come se fosse un loro amico, mentre la musica svanisce gradatamente. Ci svegliamo dalla magia di questi ultimi minuti, consci di aver assistito ad uno spettacolo unico. Vedere Nick Cave è stato incredibile, tanto che non trovo le parole per descriverlo. Raramente ho visto un qualcosa del genere. Il concerto di stasera è stato uno dei più belli in assoluto, una sorpresa sotto tutti gli aspetti.
Non so se riuscirò a vedere ancora una volta Nick e la sua band, ma una cosa è certa: chi se la perde una cosa del genere in futuro? Sarà difficile ricercare quelle emozioni da qualche altra parte, perchè oggi si è raggiunto uno dei livelli più alti in assoluto. Non scorderò le ultime tre canzoni. Non scorderò Nick Cave!


Gallery

 
 
 
 



Setlist

Anthrocene
Jesus Alone
Magneto
Higgs Boson Blues
From Her to Eternity
Tupelo
Jubilee Street
The Ship Song
Into My Arms
Girl in Amber
I Need You
Red Right Hand
Mercy Seat
Distant Sky
Skeleton Tree

Encore:
The Weeping Song
Stagger Lee
Push the Sky Away

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