4 maggio 2018

The Dead Daisies (Copenaghen, Pumpehuset 24.04.2018)

Ok, adesso alzo il tiro! Sono passati pochi giorni da quando ho avuto la possibilità di vedere un grande come Roger Waters, ma la voglia di concerti non si è certo esaurita, anzi! Ho in programma diversi concerti, tutti vicini tra di loro, in tre diversi stati. Una vacanza è l'ideale per vedere qualche band all'estero... e visto che Copenaghen è sempre stata una dei miei pallini, perchè non far combaciare il tutto con una gig? Detto e fatto! La data dei The Dead Daisies di John Corabi & Co. fa proprio al caso mio, dunque non potevo non approfittarne.
Il Pumpehuset non è molto grande, secondo me più piccolo della nostra Zona Roveri, tanto per capirci. Il secondo piano ospita il palco, di buona ma modesta dimensione, ideale per concerti di questo genere. Mi trovo già tra le prime file, proprio dove voglio io, quando il concerto inizia. Il gruppo di supporto sono i The New Roses, a me sconosciuti. Il loro rock'n'roll tuttavia mi piace! Sound old style, si sposa bene con il gruppo headliner. Mi accorgo già dal principio che i danesi non sono un pubblico, come si suol dire, "hot"; l'età media è piuttosto alta, tanto che mi trovo ad essere uno dei più giovani ad essere presenti. L'atmosfera è calma: raramente i "nativi" del luogo si dimostrano recettivi, tanto da essere il sottoscritto quello più scalmanato, lì sotto lo stage. Un buono show del gruppo di supporto apre le danze per i Daisies...
Possiamo chiamarlo super-gruppo? I Daisies sono musicisti del calibro di John Corabi (ex Motley Crue), Marco Mendoza, Deen Castronovo, Doug Aldrich, tanto per intenderci. Tutta gente che ha militato in grosse formazione come gli stessi Crue, Whitesnake, Dio, D.Lee Roth, Ted Nugent, Thin Lizzy, Vai, Jouney etc. L'elenco è molto lungo, ma sta solo a significare a quale tipo di persone mi trovo davanti oggi. Lasciamo comunque perdere le vecchie band e concentriamoci su di loro. I Dead Deasies oggi sono una realtà rock di grosso livello, autori di album davvero validi e completi sotto ogni punto di vista. Lo show è stato molto coinvolgente, anche perchè questi "vecchietti" hanno l'esperienza necessaria per dominare il palco. Si passa dalla calda voce di John, alla figaggine di Mendoza, alla precisione di Castronovo e alla tecnica di Aldrich, anche se non dimentichiamo il fondatore della band, David Lowy. Sono cinque pezzi da 90 e dal vivo ci sanno davvero fare.
La setlist è incentrata su tutti i loro lavori, più ovviamente qualche pezzo tratto dal nuovo album e alcune cover come "Bitch" degli Stones e la conclusiva "Highway Star" dei Purple, più ovviamente "Midnight Moses". Da segnalare inoltre la simpaticissima presentazione della band da parte di Corabi, dove ogni elemento in questione da vita a delle brevi cover che fanno impazzire il pubblico: pezzi dei Thin Lizzy, ACDC, Purple, KISS e Sabbath. Siamo stati inoltre ricoperti di plettri dal buon Mendoza, ma non solo. I "freddi" danesi hanno provato a fare del loro meglio, questo lo devo ammettere!
Grande show di una grande band. La mia permanenza in Danimarca non poteva essere suggellata da un evento migliore e da così tanto "rock classico". Mi prometto di rivedere i Daisies presto: un loro show vale davvero il prezzo del biglietto!

P.S.: Finito lo show, i Daisies hanno allestito un banchetto per poter regalare ai fan plettri, un flyer autografato da tutta la band e disponibilità a foto e autografi vari sul merchandising. Come si fa a non amarli?

Gallery

The New Roses


The Dead Daisies







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