5 maggio 2018

The Young Gods + Dish-is-nein (Bologna, Zona Roveri 28.04.2018)


Perchè negarlo? Il concerto di oggi è uno dei più attesi, alla faccia di tutte le grosse band che ho visto e che ho in programma di vedere. Vi sembra una frase un po' forzata? Tutt'altro! Se conoscete appena appena il nome degli Young Gods e dei Disciplinatha, capirete che non esagero affatto.
Piccola presentazione: The Young Gods, svizzeri, sono uno dei capisaldi dell'industrial metal, quello vero degli anni '80. Quanti anni sono passati da quando ho "divorato" il loro "T.V.Sky"? Tanti, anche perchè quando li ho scoperti avevo già la febbre per Ministry, NIN, Godflesh, Scorn e Treponem Pal, fra i tanti. Vedere loro dal vivo è sempre stato un qualcosa che mai mi sarebbe passata per la testa...
In secondo luogo, questo piccolo festival organizzato da Zona Roveri con gruppi dark, goth ed industrial, chiamato Neuropa Festival 2018 e diviso in due giornate, offriva nello stesso giorno degli YG un gruppo storico del panorama italiano, i Disciplinatha, ritornati oggi tramite un perfetto restyling sotto il nome di Dish-is-nein. Il loro nuovo EP con il nuovo monicker è una bomba! Provate ad ascoltarlo. Ci sono tutti i vecchi sapori della vecchia band con qualcosa di più moderno. Viste queste premesse, dunque, capirete il perchè questa data sia stata tanto attesa dal sottoscritto...
Lo show inizia dopo le 20. I primi due gruppi li guardo distrattamente. Non adoro tanto la proposta dei Temple of Venus: due ragazze, voce e campionatore. Buon show, ok, ma per quelli che amano questo genere. La mia attenzione era tutta sugli ultimi due gruppi, questo lo devo ancora rimarcare.
Finalmente è arrivato il turno dei Disciplin... no, dei Dish-is-nein. Campionatori, chitarra e basso, un bidone da percuotere con dei martelli, drum set e un grosso maxischermo alle loro spalle. Tanta atmosfera, generata da un sound violento ed ossessivo. I Dish ci presentano dal vivo il nuovo EP, condito dalla bellissima "Macht Frei". Ma se i nuovi pezzi sono al pubblico sconosciuti, i vecchi cavalli dei Disciplinatha sono qui presenti, ovviamente riletti in una chiave molto più industrial-post-atomica. Che dire della band in oggetto? Cristiano Santini sembra un fantasma: ipnotico e dotato di vero carisma. Valeria Cevolani, seconda voce, appare su diverse canzoni e le interpreta magnificamente. Ci sono attimi di silenzio e di frastuono, di musica e di rumori. Parisini alla chitarra è sorprendente, quasi fosse un oggetto con cui devastare le orecchie, a volte lontano da qualsiasi melodia. Alcuni richiami sonori agli stessi Young Gods e agli Einsturzende Neubauten (soprattutto quando si va a colpire e strisciare con una catena un barile d'acciaio) sono presenti. Non mancano il classico coro degli alpini, i discorsi del Duce sotto campionatura... e ovviamente le vecchie storie. "Addis Abeba", "Crisi di valori" e la cover di Battiato "Up patriots to arms" non possono mancare alla lista, brani tanto attesi dai loro vecchi fan presenti sotto lo stage.
Un concerto eccezionale, unico! I Dish-is-nein (Disciplinatha) sono ancora qui! - "Ca**o se siamo ancora qui"- saluta Cristiano il suo pubblico. La band bolognese esce vincitore dalla Roveri. Sarà difficile per gli headliner della serata fare di meglio.
Arrivano dunque gli Young Gods. Sono in tre: voce (con la chitarra solo nei primi pezzi), campionatore e batteria. Non scordiamoci chi sono questi tre tizi, o meglio chi è Franz Treichler, leader e voce della band. Gli YG partono a rilento, fino a quando Treichler si muove sulle sue note ed inizia a danzare in stile tai chi. Giochi di luce, ombre e Franz che si muove a ritmo come se fosse una gigantesca libellula o una farfalla. The Yong Gods si impossessano prepotentemente del pubblico, soprattutto con i loro cavalli di battaglia, una struggente "Skinflowers" o una "Kissing the sun", che li hanno portati ad essere uno dei gruppi più influenti di quel periodo. Nessuna scenografia, solo loro tre e tre fasci di luce ad illuminarli.
Il concerto dei Gods è incredibile, ipnosi allo stato puro. Non si arriva nemmeno all'ora, ma sembra di essere stati lì per un tempo indeterminato. Il Neuropa Festival saluta tutti con due band fantastiche, autori di uno show ai limiti. Un altro mattone nel muro è stato messo, un altro sassolino è stato tolto dalle mie scarpe. Non mi resta che attendere i Godflesh tra una settimana e mancano al mio appello soltanto i Treponem Pal, sicuramente non più in attività. Grandi soddisfazioni...


Gallery

Dish-is-nein


The Young Gods 




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