6 maggio 2018

Ugly Kid Joe + apRon + Yellow Cake (Munich, Backstage Halle 01.05.2018)

Secondo concerto in terra straniera a distanza di una settimana. Questa volta mi trovo a Monaco di Baviera, sempre per una piccola quanto proficua vacanza. Il tour celebrativo dei 25 anni di "America's least wanted" da parte degli Ugly Kid Joe era uno dei piatti più ghiotti a cui potevo aspirare, in una città che non avevo ancora avuto l'opportunità di visitare. Ancora una volta si parte, per una tre giorni all'insegna del rock'n'roll (e della birra!).
Mi accorgo che le location in cui mi sto trovando in Europa non sono più grandi delle nostre; una delle sale del Backstage dove si tiene il concerto non è poi così capiente, segno che alcune band non hanno bisogno di chissà quali location per potersi esibire senza problemi di sold out immediato. Mi trovo in una sorta di capannone vicino alla linea ferroviaria, in una zona di Monaco abbastanza ben servita dai mezzi a cui ci si arriva con sole tre fermate di treno. L'affluenza è buona: il locale è pieno ma non certo tutto esaurito. Ignoro quale sia la band (o le band) di supporto, tanto che mi trovo spiazzato quando vedo salire sul palco come opener la band solista di Whitfield Crane, i Yellow Cake. Il loro genere è un doom vicino ai Sabbath, con molta improvvisazione. Del resto lo stesso Whit non ha mai nascosto il suo amore per la band storica di Birmingham. Non conosco nessuno dei loro pezzi, ma in fondo non sono affatto male. Whit lascia spesso la scena ai suoi gregari; non entra mai nel ruolo di protagonista che ha con la sua band principale. Me li godo, li ascolto ma non di più!
Subito dopo il loro show, vengo a conoscenza della presenza di un secondo gruppo, gli apRon. Non chiedetemi chi siano perchè lo ignoro! Vengo a sapere che sono una band tedesca, piuttosto pittoresca a dire il vero. Il batterista è truccato non so nemmeno io da cosa. Il loro show è ironico e divertente, carico di coriandoli e trombette che distribuiscono generosamente al pubblico. Vi dico: mi sono davvero piaciuti! In alcuni casi ricordano i primi System, ma con un'impronta tedesca molto marcata. I pezzi sono buoni e loro pestano come dei matti. A metà fra l'horror ed il demenziale, la band si fa valere. Li devo ascoltare meglio, questo è sicuro!

Ok, arrivano finalmente gli UKJ. Whit ritorna sul palco, dopo il solito intro che anticipa "Neighbor". Premessa: ho già visto gli UKJ ben tre volte e in tre location differenti come Dublino, Lucerna e Bologna. Nelle prime due la band si è fatta valere con un concerto a dir poco devastante, mentre l'ultima volta a Bologna sono stati quasi penosi, tanto erano svogliati e meccanici. Whit ormai non salta più come un canguro e nell'ultima mia gig appariva stanco e senza mordente, come se dovesse adempiere al suo compitino. Il concerto di Monaco è stato buono; il loro singer era in stato di grazia, anche come voce, ma non fa più le acrobazie viste diversi anni fa. Meno male che la loro performance odierna è stata decisamente buona e convincente...

Con una setlist incredibile, il combo californiano si è fatto valere, ovviamente non rinunciando a tutte le loro goliardate e giochetti. A Whit piace torturare il suo pubblico, guardarlo negli occhi, imitarlo e prenderlo in giro, oltre che parlare con loro tra una song e l'altra. La sua faccia da schiaffi è quella che mi lascia più impressa la performance di Monaco, anche se devo dire che musicalmente non hanno fatto una piega. "America's..." è un album bellissimo: fa dunque piacere sentire, oltre alle solite song che fanno in tutti i  loro concerti, pezzi quali "Busy bee", "Mr Recordman" (cantata da Klaus. nda) e "Funky fresh country club". Non mancano ovviamente "Cats in the cradle", "Milkman's song" e la supercover "Ace of Spades" e alcune del nuovo periodo, che però fanno sempre nei loro show. La cosa positiva è stata la durata della gig, che a mio parere ha sfiorato quasi le due ore, oltre ad una risposta veramente devastante del pubblico. I tedeschi non sono animali quanto gli italiani in fatto di show, ma sono sicuramente meglio dei freddi danesi visti qualche concerto fa.
Devo dire che lo show di oggi mi ha riappacificato con gli UKJ, dopo la "disfatta" di Bologna. Non troverò la band delle prime volte, ma almeno Whit, Cordell, Klaus e soci mi hanno dimostrato che sono ancora una buona band in sede live. Meno male...


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